venerdì 29 giugno 2012
Narciso e Boccadoro - Hermann Hesse
Ragione e sentimento. (tanto per citare la Austen)
Parte razionale e parte sensibile.
Spirito e natura.
Narciso, monaco, religioso che vive nel digiuno e nella preghiera.
Boccadoro, monaco mancato, nomade, conosctore di ogni sentimento umano, dal più vile al più nobile. Soprattutto dell'amore, nel quale cerca il volto della Madre sconosciuta e peccatrice.
La morale è sempre quella (no, non la girella) : l'armonia.
Sia Narciso che Boccadoro sono infelici perchè non presentano l'equilibrio e l'armonia tra la vita ascetica e la vita sensoriale. I due amici sono metafora dell'essere umano in cui entrambi coesistono, anche se a volte una parte prende il sopravvento sull'altra e sopraggiunge l'infelicità.
Una cosa che si sa, quasi scontata, ma l' avete mai portata al di fuori dell' istinto e razonalizzata? Riflettete...
giovedì 28 giugno 2012
Il mondo di Sofia - Jostein Gaarder
Così inizia il corso di filosofia di Sofia.
Cos' è la filosofia, Talete, Anassimandro, Anassimene, Eraclito, Parmenide, Empedocle, Anassagora, Deocrito, Socrate, Platone, Aristotele, Sant' Agostino, San Tommaso, Plotino, il Rinascimento, il Barocco, Cartesio, Spinoza, Locke, Hume, Berkeley...
Sofia apprende e comprende, ma non tutto, cose strane accadono accanto a lei e il suo maestro di filosofia, Alberto Knox, cerca di scoprire cosa stia accadendo. Chi sono Alberto e Hilde Knag? Di Alberto Knag, anche conosciuto come "il Maggiore" sappiamo che è un ufficiale dell' Onu di stanza in Libano che sta per tornare a casa e nel frattempo invia lettere a sua figlia Hilde. Ma perchè le invia a Sofia? E come crede che Sofia possa consegnare gli augurii se non conosce Hilde, mentre il Maggiore sembra conoscere tutto di Sofia?
E quando arriviamo a Berkeley capiamo... e capisce anche Alberto Knox.
Il Maggiore sta facendo il regalo di compleanno per Hilde. Sta scrivendo il regalo di compleanno per Hilde. Sta scrivendo di Sofia e Alberto. Controlla le loro vite perchè le ha create.
E' nella piena consapevolezza di essere pensieri che Alberto e Sofia continuano...
L'Illuminismo, Kant, Hegel, Kierkegaard, Marx, Darwin, Freud, Sartre.
Sofia e Alberto sono parole scritte in un raccoglitore sul comodino d Hilde la mattina del suo compleanno. Ma un libro è fatto anche del bianco tra le righe. Ed è di quel bianco che Sofia e Alberto si servono.
E quando chiudi il libro non puoi farne a meno, è un dubbio imprescindibile dal libro.
Sofia è un libro per Hilde, ma Hilde è un libro per noi, allora noi...?
Pet Sematary - Stephen King
Ma, come tutti i cimiteri, è misterioso. A quanto pare gli animali che vi vengono seppelliti resuscitano e sono molto più cattivi.
Quella che a Louis sembra una leggenda infantile, diventa la sua unica speranza quando il figlio minore viene investito da un camion.
E allora? Se avessimo la possibilità di riavere chi amiamo, chi ci è stato strappato, più o meno fozatamente e precocemente, anche se sapessimo che non sarebbe veramente lui o lei, non proveremmo?
Ma un corpo da cui l'anima si è separata non sarà mai completo. Nonostante i tessuti siano funzionanti, nonostante il cuore batta e il sangue trasporti ossigeno attraverso le vene, qualcosa si è irrimediabilmente infranto. Non potremo ottenere nient' altro che una pallida copia retrograda, eppure... chi non vorrebbe provare, chi non penserebbe "con me non sarà lo stesso"?
E anche sapendo che "con me sarà lo stesso" se il dolore fosse troppo grande...
mercoledì 27 giugno 2012
L' incubo - Daniel Quinn
Di notte però Greg si ritrova a inseguire in sogno la sua bella attraverso la città deserta.
Finchè un giorno Greg si sveglia e... non è più Greg, ma Richard Iles, un' insegnante che ha perso la memoria durante un viaggio in Russia e, ultima cosa ma non per questo meno importante (anzi), sposato con una certa Ginny Winters.
Richard dorme e sogna di essere Greg? O è Greg che dorme e sogna di essere Richard?
Una matrioska di sogni all ricerca della verità il cui punto focale è la misteriosa figura di Ginny Winters, legata sia a Greg che a Richard.
Come si distinguono sogni e realtà? E la realtà è davvero reale?
Sarà che sono reduce da "Il mondo di Sofia" di Jostein Gaarden, ma voglio vedere in questo libro un pizzico di filosofia, una filosofia che non viene certamente affibbiata da molti (voglio essere audace nel farlo) dato che fa parte della collana "Le ombre" che "intende esplorare quell' ampio ventaglio del fantastico (dal thriller all' horror al soprannaturale) che riescono a suscitare nel lettore forti e intense emozioni, esplorando la dimensione di ciò che può realmente inquietare la nostra mente" e mi piacerebbe dire che forse in fondo questa inquietudine viene dal fatto che potremmo essere semplicemente il sogno di qualcun'altro dal quale potrebbe svegliarsi presto.
sabato 16 giugno 2012
L'educazione delle fanciulle - Littizzetto/Valeri
Queste due "signorine per bene" sono Luciana Littizzetto e Franca Valeri. Le "signorine" mettono a confronto i loro pensieri e il loro modo di vedere le cose che derivano dalle loro diverse educazioni.
L' idea è carina, la prosa è scorrevole, molto ironica per la Littizzetto, più compita per la Valeri.
Sul retro del libro troviamo scritto:
--- Due voci diverse e perfettamente intonate dialogano in modo comico, ironico e universale sulle donne, gli uomini e l'amore.
I primi libri, i primi tacchi alti, il primo bacio.
I secondi libri, le centesime scarpe e i millesimi baci.
L'approccio femminile alla vita a tutte le età.
Un inventario dei comportamenti tipici di maschi e femmine di fronte all'amore, dagli anni Trenta a oggi.
Un dialogo in cui si parla di tutto. Cucina ed eleganza, economia domestica e chirurgia estetica. Coppia, figli, sesso e lavoro.
Della noia e della gioia di vivere da donne. ---
Carino, sì, per carità. Ma quando sono arrivata in fondo, all' ultima pagina, una domanda mi è salita alle labbra: "E allora?"
Voglio dire, non mi è rimasto niente di quel libro. A che è servito leggerlo?
Per prima cosa, non è vero che è "a tutte le età", ma solo a due. L'ironia c'è, ma non approda a niente.
Quindi? Non vorrei essere cattiva, ma d'altronde lo sono. Ergo mi sembra solo una trovata per vendere un libro.
Per me è bollatto come: NON SIGNIFICATIVO.
martedì 12 giugno 2012
La chiave della peste - Guido Mascagni
-Where?
-When?
-Who?
-What?
-Why
-How?
Ecco che mi appresto a rispondere a queste domande.
-Where? E' facile, siamo a Modena. Attenzione però, non è la Modena che crediamo noi. Ci sono stati... beh... diciamo alcuni cambiamenti. Ma questo lo capirete meglio con la prossima domanda.
-When? Quando? Già, quando? Nel 2030. Ed è ovvio che Modena non sia più Modena. Lo stato ha creato una sua linea e azienda che vende qualunque cosa (più o meno come il marchio Coop o Selex, solo che non avete alternative), le strade sono poco sicure, la Milizia può fare quello che vuole e vedere un poliziotto che spara per la strada a un ragazzo è quasi normale. Ma adesso mi sto sbilanciando troppo, queste cose sono pertinenza di un' altra domanda.
- Who? Ulisse Evangelisti, Viviana Artioli Ben Yusuf, Granito Tarentiga, i Beneandanti, Athanasius Kircher, Rodrigo Raskol'nikov.
Certamente questi nomi non vi dicono niente detti così. Permettetemi di illustrarvi più a fondo chi siano:
L'ovvio protagonista (ovvio perchè il suo è il primo nome) è Ulisse Evangelisti, professore all'università dello stato, si reca a Modena per tenere una conferenza sulla peste del 1630.
Viviana Artioli Ben Yusuf è, come di consueto nei romanzi, la casuale compagna di ricerche (e successivamente di vita) del professore sopra citato.
Granito Tarentiga. Attenzione a questo personaggio dal nome e dal comportamento buffo. Sembra sempre inopportuno e fuori luogo e, in effetti, è un po' andato di per sé. Sembrerebbe che il suo unico scopo nel libro sia strappare un sorriso ai lettori o salvare (o anche mettere) Ulisse da (in) situazioni imbarazzanti. Epica, secondo me, la descrizione del Tarentiga che spiega ai suoi allievi (ah si, mi ero dimenticata di dirvi che anche lui è un professore) il 21 canto dell'inferno dando fuoco al cestino del "rusco" e usando i bidelli come diavoli. Ma sto divagando.
I Beneandanti. Ecco qui una specie di setta religiosa (non poteva mancare in un romanzo che si rispetti). I Beneandanti sono coloro che nascono con la cosiddetta "camicia della Madonna" cioè con la placenta. Si diceva che i Beneandanti ogni Ottava di Pentecoste uscissero dal loro corpo terreno e andassero a contrastare stregoni maligni combattendosi a vicenda con bastoni di finocchio (loro) e di sorgo (i cattivoni).
Athanasius Kircher è uno studioso del 1630, fu un Beneandante e scrisse un libro su cosa fosse la peste e come evitarla o guarire. Sarebbe pressoché inutile se non fosse che i moderni Beneandanti lo hanno preso come loro capo spirituale e cerchino di curare la "peste" facendo crollare lo stato.
E ovviamente non poteva mancare lui, Rodrigo Raskol'nikov, il Poliziotto. Lui dà la caccia a tutti i sopracitati senza alcuna distinzione (compreso Athanasius, visto che non sa che è morto da secoli).
-E adesso What? Ulisse passeggia per la strada quando vede morire davanti a se un ragazzo, ucciso dalla polizia. Senza pensarci raccoglie un'oggetto caduto al ragazzo e lo porta con se. In biblioteca incontra una sua vecchia allieva, Viviana, che lo invita a cena. Ulisse mostra a Viviana l'oggetto trovato, una chiavetta USB che scoprono (a loro spese, oserei aggiungere) contenere un micidiale virus informatico.
La casa di Viviana riceve parecchie visite indesiderate (chiama te anche perquisizioni, più o meno legali, a seconda del mandante) così decidono di occuparsi del caso.
-Why? I Beneandanti vogliono far crollare lo stato che sta appestando la popolazione e vogliono farlo con atti di terrorismo informatico. E con una formula contenuta nel libro di Kircher, la formula che dovrebbe contenere la chiave della peste. Solo che non sono mai riusciti a decifrarla questa formula. E chi può riuscirci se non il prof. Evangelisti? Anche se una cosa viene da chiedersi, cosa sarà mai questa chiave della peste?
-How?
A questa domanda non rispondo, dove sarebbe il gusto altrimenti?
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Vorrei aggiungere alcune citazioni dal libro che mi hanno molto colpito. In fondo questo libro è ambientato nel 2030, è stato scritto nel 2005, ed è valido anche adesso nel 2012!
"Ma no, Ulisse, come on! E' un accordo tra persone civili, un contratto fra gentlemen. Io stato ti faccio funzionare bene il meccanismo generale e tu cittadino ti impegni a collaborare onestamente. Come dire: una locomotiva che va avanti solo se due persone ci lavorano, il macchinista e quello che ci spala dentro il carbone. In America vanno in sintonia, qui invece si fa a chi frega prima l'altro: non appena il macchinista si distrae quello del carbone smette di spalare, allora il macchinista dice perchè devo essere io il più fesso e pianta lì anche lui, poi magari si pigliano a badilate. E intanto la locomotiva rallenta,rallenta, rallenta..."
"Responsabilità e senso civico sono la chiave del vivere civile, you know, e il vivere civile è, appunto, civiltà. E la civiltà non la si può imporre dall'alto, deve venire da te, da dentro. E viene solo se hai rispetto per te stesso, perchè il rispetto di sè è anche rispetto per gli altri, la correttezza nei confronti della comunità dei tuoi simili, la dignità civile, il buon funzionamento della locomotiva, anzi, del treno. Per dirla in una parola: onestà. La vera civiltà è questo, mica i soldi o l'immagine. Think about it."
"...ragioni storiche e cattivi esempi dall'alto. Mica ti sto dicendo che gli italiani sono disonesti per natura. Dico qui da sempre, in alto come in basso, vige la legge che, per ridicolo che sia, il tuo problema è sempre più importante di quello del vicino, l'importante è farla franca comunque e alla fine fesso chi paga. E questo, evidentemente, è un fatto culturale. Ma ripeto: la civiltà deve venire dal basso, l'alto non è che un riflesso. Inutile menare il can per l'aia e lamentarsi di come vanno le cose, il potere che governa l'Italia di oggi rappresenta benissimo gli italiani. Tanto è vero che sono stati loro a scieglierselo. Mica c'è stato un colpo d stato o un'invasione."
"...concedi al furbo un'opportunità di progresso e ne farà uno strumento di oppressione, offri alla gente la possibilità di sbarazzarsi della libertà per il proprio comodo e te la regalerà in cambio di un sorriso..."
"Ma è tutta colpa vostra. Furberie, scorrettezze, arrampicate sociali, scuse per non cambiare, immaturità e piagnistei... Il culto della vita facile e senza responsabilità. Molte volte ho pensato di tornare, ma a far che? A consumare la vita in cose come queste? Big deal! Io me ne sto dove sto, dove ottengo rispetto per ciò che sono, valgo e faccio, non per come lo vendo o per l'immagine..."
Tarentiga dixit.
mercoledì 6 giugno 2012
Ray Bradbury
"Ci si domanda il perché di tante cose, ma guai a continuare: si rischia di condannarsi all'infelicità permanente. Per fortuna, eccentrici di questo tipo se ne incontrano pochi. Sappiamo come correggerli fin da quando sono ancora piccini. Non puoi costruire una casa senza chiodi e legname: se vuoi che la casa non si costruisca, fa' sparire chiodi e legname. Se non vuoi un uomo infelice per motivi politici, non presentargli mai i due aspetti di un problema, o lo tormenterai; dagliene uno solo, o, meglio ancora, non proporgliene nessuno. Lascia che dimentichi che esiste una cosa come la guerra. Se il governo è inefficiente, appesantito dalla burocrazia ed in preda al delirio fiscale, meglio tutto questo che non il fatto che il popolo abbia a lamentarsi. Pace. Offri al popolo gare che possano essere vinte ricordando le parole di canzoni molto popolari, od il nome delle capitali dei vari stati dell'Unione, o la quantità di grano che lo Iowa ha prodotto l'anno passato. Riempi i loro crani di dati non combustibili, imbottiscili di “fatti” al punto che non si possano più muovere da tanto sono pieni, ma sicuri di essere “veramente ben informati”. Dopodiché avranno la certezza di pensare la sensazione del movimento, quando in realtà sono fermi come macigni."
(Ray Bradbury, “Fahrenheit 451”, 1966)
"La chiusura lampo ha spodestato i bottoni, ed un uomo ha perduto quel po' di tempo che aveva per pensare, al mattino, mentre si vestiva per andare al lavoro. Ha perso un'ora meditativa, filosofica, perciò malinconica."
(Ray Bradbury, “Fahrenheit 451”, 1966)
E' morto un' idolo e un veggente. Lui sì che aveva capito come funziona il mondo.
Do not go gentle into that good night
Old age should burn and rave at close of day;
Rage, rage against the dying of the light.
Though wise men at their end know dark is right,
Because their words had forked no lightning they
Do not go gentle into that good night.
Good men, the last wave by, crying how bright
Their frail deeds might have danced in a green bay,
Rage, rage against the dying of the light.
Wild men who caught and sang the sun in flight,
And learn, too late, they grieved it on its way,
Do not go gentle into that good night.
Grave men, near death, who see with blinding sight
Blind eyes could blaze like meteors and be gay,
Rage, rage against the dying of the light.
And you, my father, there on the sad height,
Curse, bless me now with your fierce tears, I pray.
Do not go gentle into that good night.
Rage, rage against the dying of the light.
Dylan Thomas
lunedì 4 giugno 2012
O Cesare o nulla - Manuel Vàzquez Montalbàn
Frase certamente imputabile a Giulio Cesare, ma più probabilmente attestata a Ladislao d' Angiò. (per chi, molto giustificato, non sapesse chi sia ----> http://it.wikipedia.org/wiki/Ladislao_d%27Angiò-Durazzo ) passò alla storia con Cesare Borgia che ne fece il suo motto.
Ok, questa è la Storia con la S maiuscola.
E la storia del libro?
Bhè questa è la storia di una famiglia, i Borgia (se non si era capito dalla mini introduzione storica). Più precisamente di papa Alessandro VI e il suo desiderio di costruire un' impero tramite la sua famiglia. Ma mano a mano che i suoi figli e nipoti si allontanano da lui, non gli rimarrà che un solo figlio su cui scommetter, Cesare. Solo attraverso Cesare la sua famiglia potrà raggiungere il potere. Ed è veramente il caso di dire "o Cesare o nulla". Tertium non datur.
sabato 2 giugno 2012
I barbari
Anche noi abbiamo avuto epoche di grande barbarie e forsennata bestialità, nel corso delle quali eravamo preda delle nostre aberrazioni e dell'avidità suicida.
Assai prima della comparsa dell' uomo sulla Terra, quando ancora i suoi antenati erano scimmie brutte e cagionevoli di salute, urlanti e gesticolanti, che si spulciavano all'entrata delle caverne, o fuggivano pietosamente all' avvicinarsi dei grandi dinosauri, anche noi abbiamo avuto le nostre industrie e le nostre città, i poliziotti, i commercianti, i soldati, i nostri ministri, le nostre guerre e le nostre alleanze, le scoperte e le grandi possibilità della tecnologia, i nostri eruditi e i nostri ricercatori.
Abbiamo avuto il nostro bestiame e i nostri allevamenti, mandrie di ratti e di topi ben nutriti, voliere di tortore e di passeri trattati con molta cura.
Abbiamo avuto anche le nostre religioni e le chiese, quando avevamo l'estremo candore di credere che un super capo cosmico, onnipotente e onnisciente, avesse creato questo universo a nostra immagine e sorvegliasse ogni nostro minimo gesto o pensiero. Abbiamo avuto fanatici e illuminati.
Ma ciò è accaduto, a dire la verità, molto, molto tempo fa.
Allora eravamo soggetti a una complessa rete di leggi sociali e famigliari, strettamente collegate le une alle altre, emanazione dei costumi, delle tradizioni e delle regole morali. La nostra condotta era dettata dalle emozioni più disordinate e la pesantezza delle abitudini ci impediva di respirare liberamente.
Le nostre relazioni amorose erano così complicate, così strampalate che finivano per inaridire la sorgente pura e semplice del vero piacere.
Anche noi possedevamo quella strana superstizione che consisteva nell'essere persuasi che ciascun essere possedeva un' anima, rappresentava una entità individuale isolata, separata e dotata di un nome e una forma specifica.E anche noi avevamo talmente paura della morte, che conducevamo un' esistenza contro natura, tutta attenta ai pericoli, ai rischi, alle probabilità di fallimento, elle eventualità di catastrofi e alla sofferenza...
Una simile follia avrebbe potuto portarci verso qualche forma di annientamento collettivo. Ma abbiamo compreso in tempo la stupidità di una simile organizzazione, la fuorviante incongruità di simili credenze, l'inanità delle conquiste, la stupidità degli affetti eccessivi. Così abbiamo abbandonato le nostre città, distrutto i nostri arsenali, liberati i topi e gli uccelli che ingrassavamo nelle nostre fattorie, rinunciato a far cuocere i nostri alimenti; inoltre abbiamo deciso di fare a meno di tutte le forme di linguaggio articolate, a tal punto che adesso non abbiamo più bisogno di spiegarci per capirci.
Di quest'epoca lontana, abbiamo conservato soltanto un'abitudine, quella di nascondere i nostri escrementi. Per la toilette quotidiana, la nostra lingua è ben più efficace di qualsiasi altro tipo di sapone. Oggi siamo liberi e pienamente felici.
Da quando il genere umano è ricaduto nei nostri errori passati, lo osserviamo con attenzione. Queste grandi scimmie imberbi imitano i nostri trascorsi senza saperlo.
Anche noi avevamo preso i cani al nostro servizio. Ma il loro modo di essere servili ci ha stancati e li abbiamo allontanati da noi con decisione. Ecco perchè oggi ci guardano spesso con un rancore atavico.
Lasciamo che gli uomini, da sempliciotti quali sono, ci trattino come animali domestici, vagamente stravaganti e un po' poetici. Lasciamo che ci attribuiscano dei nomignoli grotteschi, seppure nessuno di noi porti un nome da millenni.
Un solo punto risveglia a volte la nostra inquietudine: gli uomini stanno per insozzare, oscurare e avvelenare questo meraviglioso pianeta, al punto che il nostro intervento rischia di essere urgente. Allora ci metteremo d'accordo con la Notte, la nostra amica di sempre, per inghiottire l'umanità al centro di un sole nero.
Parata del 2 giugno
La Parata, articolata su tre settori, è fortemente contenuta rispetto al passato. Ad un primo taglio di partecipanti deciso nell’ambito della spending review, è stato aggiunto un ulteriore ridimensionamento dopo il terremoto che ha colpito l’Emilia. Non sfilano così sistemi d’arma, cavalli e non ci sono i tradizionali sorvoli delle Frecce Tricolori. Al passaggio davanti alla tribuna presidenziale, le bande e le fanfare interromperanno l’esecuzione delle musiche e marceranno con il solo rullare dei tamburi. Ai piedi della tribuna presidenziale sono posizionati i gonfaloni delle regioni e delle province colpite dal sisma. Chiuderà la sfilata una simbolica rappresentanza di tutte quelle componenti, militari e civili, impegnate in Emilia nelle operazioni di soccorso e assistenza alle popolazioni colpite dal terremoto.
Grazie per pensarci! Come siete carini!
Io però preferisco il trafiletto qualche riga sotto:
Alle celebrazioni non prendono parte rappresentanti della Lega. «Riteniamo che queste celebrazioni, queste feste, questi buffet dovevano essere cancellati per dare aiuto concreto alle popolazioni colpite dal terremoto», le parole di Roberto Maroni. «Una decisione - ha proseguito Maroni - che vuole sottolineare l’inopportunità di festeggiare un evento, mentre c’è gente che soffre, che è morta, che ha perso tutto e l’aiuto dello Stato poteva e doveva essere molto più concreto che non celebrare una festa facendo buffet e buttando soldi nel cesso»
A prescindere da quanto uno possa essere d'accordo con la Lega, in questo caso quello che dicono è giusto.
Una parata sobria! E' una contraddizione in termini! Ed è una cavolata. Come aumentare la benzina per dare i soldi in più ai terremotati! Peccato che l'abbiano aumentata anche in emilia. In pratica ci auto-paghiamo gli aiuti!
Grazie per l'aiuto, veramente! Come siete solidali!
La donna dei primi tempi
Quando la donna dei primi tempi ebbe costruito la sua prima dimora, una capanna rudimentale, ma che la proteggeva dal freddo e dalle intemperie, quando ebbe costruito il suo primo focolare e fu messa a cuocere la sua prima minestra di brodo, un giovane gatto, attratto dal calore e allettato dai profumi appetitosi, venne a grattare alla sua porta.
"Chi sei e cosa speri di ottenere?" chiese la donna, tutta indaffarata ai fornelli.
"Sono un gatto e vorrei approfittare della tua ospitalità."
"Non se ne parla nemmeno" disse la donna dei primi tempi. "Qui non c'è posto per te e nemmeno del cibo in più! Vattene, bestia immonda, e non tornare, se non vuoi che ti tiri il collo!"
Il gatto se ne andò, ma si stabilì con discrezione nei paraggi.
La notte seguente, sentì delle urla che provenivano dalla capanna. Attraverso una fessura, vide la donna appollaiata su uno sgabello. I tratti del suo viso erano deformati dalle smorfie di terrore e non riusciva a smettere di gridare. Sul pavimento un minuscolo sorcio curiosava e scodinzolava qua e là.
"Aiuto!" urlava a perdifiato la donna. "Come posso sbarazzarmi di questo mostro? E poi, se rientra il mio uomo, mi troverà sporca e spettinata. Mi ripudierà,"
"O donna" disse il gatto "se io ti restituisco la tua bellezza, mi lascerai dormire sotto il tuo tetto?"
"Promesso" gemette "ma non vedo come..."
Il gatto balzò dentro la capanna e divorò il sorcio.
La donna dei primi tempi ridivenne bella e dovette mantenere la parola data.
Passarono i giorni e le settimane e l'uomo non tornava. La donna languiva e si annoiava. Impallidiva sempre più a causa della sua tristezza e faceva pena.
"O donna" le disse il gatto "se ti restituisco la gioia, mi lascerai mangiare una parte del tuo cibo?"
"Promesso" accettò la donna scuotendo malinconicamente la testa. "ma non vedo proprio come..."
Il gatto allora acchiappò una pagliuzza e si mise a giocare come un matto, facendo mille stramberie e capriole divertenti. Alla fine, la donna scoppiò a ridere. Avendo ritrovato la serenità, dovette mantenere la parola data. Tutte le mattine, il gatto ricevette una ciotola colma di buon cibo vicino al fuoco.
Alcune settimane dopo, la donna venne a sapere che il suo uomo se ne era andato per raggiungere una giovane di un villaggio lontano. Fu presa allora da una furia selvaggia. Ne seguì un lungo periodo di collera che, a poco a poco, si trasformò in un carattere litigioso e insopportabile. Un giorno il gatto le disse: "O donna, se ti restituisco la tua umanità, mi concederai l'amicizia?"
"Promesso. Ma non contarci molto. Mi stupirei se ci riuscissi..."
Il gatto attese la mezzanotte, poi uscendo dalla capanna cominciò a miagolare in modo straziante, da stringere il cuore. Svegliata di soprassalto, la donna dei primi tempi ritrovò la sua pietà e la capacità di commuoversi.
"Chi è mai quella povera creature abbandonata che piange tutta sola nel cuore della notte?"
Vedendo che si trattava del gatto, la donna dovette ammettere che le aveva restituito la sua umanità perduta.
Molti anni dopo, quando la donna fu preda delle miserie e delle fatiche della vecchiaia, si mise a temere la morte al punto che una pressante angoscia la teneva prigioniera e le rovinava gli ultimi bei momenti della sua vita.
"O donna" disse allora il gatto "se ti restituirò la tua serenità, mi prometti di ridarmi la libertà?"
"E sia, amico mio. Ma questa volta, temo proprio che sia veramente impossibile..."
Il gatto cominciò a fare le fusa: ron ron. E la donna dei primi tempi, rilassata e serena, provò una pienezza sconosciuta.
Ovviamente, dovette mantenere la parola data.
Il primo peccato mortale & Il terzo peccato mortale - Lawrence Sanders
Ne "Il primo peccato mortale" l'ispettore Edward X. Delaney (da notare che è soprannominato "palle di ferro"!) decide di indagare per conto suo sul caso di uno psicopatico che sceglie a caso le sue vittime e le uccide con una piccozza da ghiaccio. Data l'incompetenza del poliziotto addetto al caso, Delaney viene appoggiato dalle alte sfere e riesce in maniera quasi miracolosa a risalire all' assassino, che però non riesce a catturare perchè si suicida. Se non vi interessa la pura indagine psicologica, ma volete essere voi a scoprire l'assassino, questo non è il libro che fa per voi perchè la prima cosa che fa l'autore è presentarvi l'assassino. Oltre alla fine dell' assassino non vi ho rivelato molto di più di ciò che voi avreste potuto intuire soli e cioè il buon esito dell'indagine. E' abbastanza interessante dal punto di vista psicologico.
Questa attitudine alla psicologia dell' assassino si evolve ne "Il terzo peccato mortale" dove l'assassina è molto meglio descritta. Peccato che il libro sia l'esatta copia del primo. Zoe sessualmente repressa e perennemente inadeguata, la sera passa dalla gonna grigio-topo al mini abito con parrucca e abborda uomini nei bar degli hotel dove si tengono conferenze. Dopo essersi fatta portare nella camera dei prescelti li uccide. Ancora una volta Delaney (che come al solito non è incaricato del caso) decide di occuparsene (sempre appoggiato dalle alte sfere). Riesce a scoprire chi è l'assassina (sempre miracolosamente) ma lei si suicida (di nuovo!).
E' evidente che il signor Delaney attira questi psicopatici pluriomicidi con tendenze suicide!
venerdì 1 giugno 2012
Shall I compare thee to a summer day?
Thou art more lovely and more temperate.
Rough winds do shake the darling buds of May,
And summer's lease hath all too short a date.
Sometimes too hot the eye of heaven shines,
and often is his gold complexion dimm'd;
and every fair from fair sometime declines,
by change or nature's changing course untrimm'd
but thy eternal summer shall not fade
nor lose possession of that fair thou ow'st
nor shall Death brag thou wander'st in his shade,
when in eternal lines to time thou grow'st:
So long as men can breathe or eyes can see,
so long lives this, and this gives life to thee.
William Shakespeare
Progetto "Parole Civili"
Quale modo migliore per farlo che non su Internet? In questa maniera non potranno fruirne solo le persone nell' area di Bologna che si imbatteranno per caso nei volantini affissi alle fermate degli autobus, agli angoli delle strade, etc... ma tutti quelli che per sbaglio o per volontà passeranno di qua!
Gentilezza
Sii gentile con chiunque tu incontri: perché sta combattendo una grande battaglia.
Filone d'Alessandria
All' Università di Chicago è stato fatto questo esperimento: un ratto era intrappolato in una prigione di vetro, un altro era libero. Il ratto libero aveva la possibilità di liberare quello intrappolato abbassando una leva. Lo faceva sempre.
Poi gli sperimentatori hanno aggiunto un fattore: abbassando un' altra leva, il ratto poteva avere della cioccolata. Quindi aveva una scelta: libero il compagno o mangio la cioccolata?
La metà dei ratti liberava prima il compagno, poi condivideva la cioccolata con lui. Quelli che mangiavano prima la cioccolata ne lasciavano una parte per il compagno. Ciò significa che i ratti sono capaci di empatia e solidarietà. Un superpremio come una barretta di cioccolata è per loro altrettanto importante che liberare un compagno in difficoltà.
Questa ricerca è importante: mostra che empatia e solidarietà sono caratteristica degli animali più evoluti. Quindi anche degli esseri umani. Insomma la gentilezza fa parte del nostro DNA.
Rimane solo un dubbio: della nostra barretta di cioccolata che cosa ne facciamo?
Pietro Ferrucci
Solidarietà
Solidarietà è:
- Condivisione di un destino comune: l'altro è parte di me.
- Comprensione che l'altro è sì limite al mio avere, ma necessario al mio essere.
- Responsabilità piena, responsabilità cioè non solamente per quel che si fa, ma anche per quel che si lascia fare.
- "Nemo solus satis sapit" (Plauto): nessuno da solo ha sufficiente sapere.
- Ricerca del bene comune: il mio bene deve avanzare con il tuo; né contro il tuo bene, né a prescindere dal tuo.
- Capacitazione: fare crescere le capacità di vita di chi resta indietro; non limitarsi a migliorare le sue condizioni di vita.
- Inclusione sociale per mezzo del lavoro e attraverso il lavoro e non già per via filantropica.
- Rispettare -- che è assai più che tollerare -- i valori dell'altro, pur non condividendoli.
- Umanizzare il mercato e le relazioni economiche.
Stefano Zamagni
Convivenza
Tanti i luoghi e i significati di "convivenza". Convivenza è vivere insieme ad altre persone nella propria casa, nel condominio, nel proprio quartiere, nel proprio paese o nella propria città, ma anche in Europa e nel mondo.
Convivenza significa tolleranza, ma anche condivisione.
Tolleranza è avere rispetto delle convinzioni e delle abitudini degli altri. Condivisione vuol dire metter in comune qualcosa: beni materiali, tempo, progetti. Vuol dire perciò sapere operare insieme per il bene comune.
Convivenza implica rinunciare a qualche cosa di per sé per favorire il senso del "noi".
Convivenza vuol dire trovarsi bene in classe tra bambini di storie, etnie e lingue diverse, vuol dire genitori che sanno organizzarsi per pulire un giardino pubblico o preparare una festa di quartiere. Saper fare quattro chiacchiere con gli anziani del tuo cortile, avere un atteggiamento di comprensione per il senza dimora che sta seduto sotto il portico della tua strada e insiste troppo per avere una moneta. E altro ancora.
La convivenza produce legami tra le persone, che sono indispensabili per sentire di appartenere alla propria comunità e per trovare nella propria comunità gli aiuti di cui tutti hanno bisogno.
Flavia Franzoni
Cittadinanza
1. Cittadinanza è appartenenza. Essere cittadini vuol dire condividere la storia, la lingua, la cultura di una comunità.
2. Cittadinanza è partecipazione. Essere cittadini vuol dire trovare soluzioni ai problemi della comunità insieme con gli altri.
3. Cittadinanza è relazione. Essere cittadini vuol dire avere diritti e doveri derivanti dall' appartenenza alla comunità.
4. Cittadinanza è apprendimento. Cittadini si diventa giorno dopo giorno, vivendo in una comunità.
5. Cittadinanza è attiva. Essere cittadini vuol dire prendersi cura dei beni comuni della comunità a cui si appartiene.
6. Cittadinanza è opportunità. Essere cittadini vuol dire avere maggiori possibilità di realizzare i propri talenti e le proprie capacità,
7. Cittadinanza è responsabilità. Essere cittadini vuol dire sentire come propri i problemi che riguardano la comunità.
8. Cittadinanza è plurale. Si può essere al tempo stesso bolognesi, emiliani, italiani ed europei e nessuna di queste cittadinanze è in conflitto con le altre.
9. Cittadinanza è solidale. Essere cittadini vuol dire sentirsi tutti responsabili di tutti.
10. Tu che cittadino sei?
Gregorio Arena
Trasparenza
L'idea stessa di trasparenza evoca il senso della luce, del saper vedere, del poter comprendere.
Ci dà la percezione di avere coscienza di ciò che ci accade intorno, di saper leggere i segni, di essere informati per bene, con calma. E anche di avere il tempo di riflettere e decidere.
Così il concetto di trasparenza si collega a quello di onestà, di razionalità, di conoscenza e di sicurezza. Nel bene e nel male, essere trasparenti significa aprirsi, svelare fatti anche dolorosi, avere il coraggio delle proprie scelte, e delle conseguenze che ne verranno.
Per questo bisogno di luce siamo arrivati a progettare tecnologie che fanno viaggiare e condividere parole, suoni e immagini da un capo all'altro del mondo, in un secondo: e mentre le notizie cambiano forma e sede, mentre le biblioteche diventano intangibili e sterminate, siamo di nuovo a chiedere di capire e di partecipare. Indossiamo occhiali appropriati e proviamo a leggere di finanza, di biologia sperimentale, di politica internazionale e di tecniche di costruzioni, di amministrazione della cosa pubblica e di scienza medica, di sport e di guerra.
E quindi, mai come prima, abbiamo bisogno di trasparenza. Per saper scegliere e riuscire a muoverci sfuggendo, alla tentazione dei segreti e alla seduzione dell'oscurità.
Daniele Donati
Responsabilità
Siamo ormai abituati a pensare che "responsabilità" sia sinonimo di "colpa", per cui temiamo che accettare una responsabilità equivalga a riconoscerci colpevoli di un errore. Ma responsabilità è molto di più: è la capacità che abbiamo di "rispondere" a un'attesa, di rendere conto di un comportamento, di metterci in relazione con un evento o con delle persone. Così, una persona "responsabile", in senso assoluto, è degna di rispetto e stimata, mentre chi è "responsabile di..." normalmente è colpevole di qualche misfatto o reato.
Ma se responsabilità significa innanzitutto "rispondere" dei propri atti passati e presenti e delle loro conseguenze sul futuro, questi si condensano nella risposta a due interrogativi essenziali, così radicati nella natura umana che li troviamo descritti fin dalle prime pagine della Bibbia, là dove si narra non tanto dell'origine del mondo quanto gli aspetti essenziali della vita umana. Queste domande rivolte al "primo uomo", cioè all'essere umano nella sua verità prioritaria sono: "Dove sei?" e "Dov' è tuo fratello?"
In fondo siamo responsabili solo di questo: da un lato sapere dove siamo, cosa ci dà consistenza e autenticità, in quale spazio e tempo ci poniamo; d'altro lato, sapere dov'è il nostro "fratello", il nostro simile, colui che ci è stato messo accanto senza che l'avessimo scelto. Una persona responsabile sa dove si trova e sa cosa arde nel cuore del proprio compagno di umanità. Insieme potranno essere responsabili della convivenza civile.
Enzo Bianchi
I quattro elementi
Nella notte dei Tempi, quando la Terra era ancora un giovane pianeta, i primi gatti erano delle creature indolenti e oziose, che si trascinavano non curanti nei sottoboschi e nelle pianure, nutrendosi esclusivamente di frutta e di erbe.
Solo qualche micio coraggioso si arrischiava a rubare un po' di miele alle api. Ma nel complesso erano animali pacifici e non avevano nemici
Ma i quattro grandi Spiriti della Terra, dell' Acqua, dell' Aria e del Fuoco, che regnavano sulla natura, covarono, ciascuno a modo suo, una forte gelosia nei confronti dei gatti, la cui eleganza e grazia perfetta sembrava un insulto alla loro supremazia.
Alla fine di una breve riunione segreta tra i quattro elementi, la Terra si incaricò di mettere fine a questo scandalo.
"Farò un sol boccone di quell'animale!" assicurò. "Lo soffocherò e lo stritolerò tra le mie immense montagne. Poi lo ridurrò in polvere e lo seppellirò nelle mie viscere più nere."
Subito si scatenarono spaventosi terremoti.
(mio commento: allora è colpa dei gatti il terremoto in emilia?)
Le montagne si spezzarono, la terra si aprì e i crepacci si trasformarono in abissi senza fine. Ma i gatti, agili e attenti, sgattaiolarono tra le frane e gli smottamenti e zigzagarono tra gli abissi della terra. Per vendicarsi, decisero di nascondere sotto il suolo i loro escrementi. Infestato dal terribile odore, lo spirito della Terra fu assalito da una nausea soffocante, al limite del tracollo finì con il cedere e chiedere grazia.
I gatti allora dissero:
"O Spirito della Terra, non ti avevamo fatto alcun male e tu ci hai tormentati. Nonostante ciò, siamo pronti a perdonarti... a condizione che tu ci offra un pegno."
"Che sorta di pegno?"
"Noi siamo particolarmente golosi. Vogliamo una ghiottoneria senza pari, una leccornia che nessuno abbia mai gustato."
La Terra controvoglia creò i topi, i sorci, i ratti di campagna, i toporagno e tutti gli altri piccoli roditori, di cui i felini si saziarono per la prima volta con infinito piacere.
Ma non fidandosi delle promesse della Terra, i gatti continuarono a sotterrare i loro escrementi, in modo che il grande spirito terrestre fosse obbligato a fornir loro, senza posa, nuove prede per ottenere un po' di sollievo.
I quattro elementi tornarono a riunirsi.
L'Acqua disse solennemente:
"La tua potenza, Spirito della Terra, è grande, ma il tuo grande peso ti rende a volte maldestro. Conosco bene i gatti, mi temono sopra ogni cosa. Li annegherò e li dissolverò nella mia massa liquida, si perderanno come una goccia d'acqua e senza rischio..."
I gatti, minacciati dalle onde, delegarono i più valorosi tra loro che si assunsero il compito di bere tutta l'acqua. Quei gatti allora si gonfiarono, i denti si fecero più lunghi e aguzzi, gli artigli più grandi e terribili e si trasformarono in leoni, leopardi e tigri.
I laghi, i fiumi e anche gli oceani si svuotarono assorbiti da quelle lingue insaziabili. Ben presto il grande Spirito dell' Acqua ebbe paura di svanire nel nulla.
"Che cosa volete dunque" gemette "bestie crudeli, per lasciarmi finalmente in pace?"
"O Spirito dell' Acqua, non ti avevamo fatto alcun male e tu ci hai tormentati. Per farti perdonare dovrai offrirci una delizia che nessun palato abbia mai assaporato..."
Così per la prima volta i gatti si saziarono di pesce.
I quattro elementi si riunirono per la terza volta.
"Dunque" disse l'Aria "mi occuperò io di questa faccenda. La Terra è un po' troppo rozza e l'Acqua troppo impressionabile. Metterò fine a questo scandalo. Qualche uragano, uno o due cicloni e spazzerò via questa genia di bestie indegne."
Ma di fronte alla tempesta e alla furia dei venti, lungi dal fuggire spaventati, i gatti rizzarono il pelo, urlarono, ringhiarono, poi si lanciarono all' assalto del cielo che, graffiato, lacerato, dilaniato, si insanguinò di crepuscoli scarlatti e aurore boreali fino a versare lacrime di stelle cadenti.
Lo Spirito dell' Aria si vide, sventrato, perdere a uno a uno i suoi astri, la luna, il sole e tutte le sue nebulose, in una orribile carneficina siderale.
"Che cosa debbo fare" chiese "per mettere fine a questa guerra mostruosa?"
"Offrici stuzzichini prelibati."
E per la prima volta i gatti gustarono le teneri carni degli uccelli.
"Basta!" protestò lo Spirito del Fuoco, bruciacchiando e fulminando i suoi tre compari. "Per quanto tempo ancora ci lasceremo mettere in ridicolo da questi volgari mammiferi? Gli darò una lezione che non potranno dimenticare. Nessuno riesce a resistermi. In un batter di ciglia li ridurrò in cenere!"
Sicuro del suo potere, il fuoco gonfiò con fierezza il torace, spinse in avanti pomposamente il mento e si presentò ai gatti che da tempo aspettavano la sua visita.
"Adesso" protestò un vecchio gatto "il vaso è colmo!"
E i gatti imprigionarono per sempre il fuoco nel fondo delle loro pupille.
blog co2 neutral
Da oggi posso finalmente urlare al mondo che il mio blog è a impatto zero!
Partecipando alla lodevole iniziativa ambientalista promossa da DoveConviene.it, il sito che aggrega tutti i volantini promozionali e li rende consultabili online, ho permesso ad un nuovo albero di vedere la luce in una zona boschiva a rischio di desertificazione.
L'iniziativa è molto semplice: per ogni blog che aderisce al progetto DoveConviene pianta un albero la cui produzione di ossigeno andrà a compensare le emissioni di anidride carbonica prodotte dal mio sito.
Forse non tutti sanno che in media un sito internet si fa carico ogni anno dell'emissione di 3,6 kg di CO2, a fronte di ciò invece un albero è in grado di assorbirne fino a 5 kg all'anno. Il bilancio finale è a favore dell'ossigeno, il mio blog ne guadagna, l'ambiente ne guadagna e con lui tutti noi.
DoveConviene tramite l'attività di distribuzione di volantini in formato elettronico si sta facendo portavoce di una nuova tendenza mirata alla diminuzione dell'utilizzo e spreco di carta per scopi pubblicitari. Tutti i più popolari e diffusi volantini, come quelli di Eldo,
Ipercoop,
Marco Polo Expert, sono ora disponibili anche online, consultabili al pc ma anche tramite apposite applicazioni per iPhone, iPad e Android.
I volantini inoltre sono facilmente consultabili, eccone degli esempi:
Cisalfa -> http://www.doveconviene.it/volantino/cisalfa
eldo -> http://www.doveconviene.it/volantino/eldo
In 12 mesi di attività sono stati già piantati più di 1.000 alberi, ma l'iniziativa non si ferma qui e per i prossimi mesi la sfida lanciata è ancora più ardua: piantare altri 1000 alberi entro la fine di agosto. Se l'intento riuscirà altri alberi verranno aggiunti al computo totale come premio alla zelanza dei blogger italiani. Perciò partecipiamo tutti numerosi!
Per chi vuole approfondire nel dettaglio sull'iniziativa vi invito a visitare http://www.iplantatree.org/project/7
Come le rose divennero gatti
Una principessa trascorreva giorni tranquilli in un vasto palazzo dove consacrava la maggior parte del suo tempo ad abbellire e a curare un magnifico giardino in cui abbondavano le essenze più delicate, le spezie più rare e i fiori più lussureggianti.
Un potente mago si innamorò perdutamente della principessa, la cui rara bellezza era resa unica da una virtuosità perfetta e un po' austera.
Per conquistare il cuore di quella giovane crudele, conoscendo la sua passione per il giardinaggio, il pretendente le offrì una superba aiuola di rose. La giovane ne fu abbagliata: ne avrebbe fatto un capolavoro, il pezzo più importante del suo parco floreale. Poichè niente era più soave, più vellutato, più leggiadro e lascivamente profumato di quelle rose.
Ma un tale dono non piegò la sua austera virtù. Ringraziando, congedò cortesemente il mago pazzo d'amore.
Furibondo per essere stato respinto, il taumaturgo ideò contro quella fanciulla intrattabile una terribile vendetta. Facendo uso di temibili poteri, gettò un maleficio sul giardino della principessa.
Con una voce, la cui eco roboante si fece udire al di là delle montagne, disse:
"Che d'ora in poi le rose diventino creature di carne e sangue! Dolci e vellutate come i loro petali! Pericolose e traditrici unghie come le loro spine! Belle da contemplare, ma pericolose da accarezzare!"
Così le rose della principessa ribelle si trasformarono in gatti, che con i loro artigli affilati distrussero le sapienti composizioni floreali del palazzo.
Ancora oggi, nel cuore della notte, nell'ora in cui soltanto ifolli o i poeti insonni vedono l'altra parte del giorno, le rose diventano gatti e lasciano furtivamente i loro vasi, per scorrazzare sulle gronde e perdersi in fantasticherie al chiaro di luna.
Il mio blog è diventato CO2 neutral!
E, meraviglia delle meraviglie, era una cosa interessante!
In pratica DoveConviene.it ha proposto una iniziativa per piantare alberi informando la gente sull' ecologia non tramite volantini ma tramite internet.
Vi chiedo, se mi seguite e avete un blog, di fare altrettanto visto che è una cosa semplicissima (spero), gratuita e molto utile!!!
In pratica vi viene chiesto di scrivere un articolo come questo sul vostro blog, di condividere un bottone (questa cosa devo ancora capirla e capire come farla dato che io e la tecnologia non andiamo molto d'accordo) e inviare all' indirizzo e-mail co2neutral@doveconviene.it il link del vostro articolo.
Metto anche l'esempio di articolo che potete anche copia-incollare sul vostro blog (o almeno così dicono quelli del sito) perchè mi sembra che sia più carino della mia paternale (e anche perchè in mezzo ci sono un sacco di url che voglio proprio vedere come vengono fuori!) Nonostante tutto non potevo fare a meno di aprir bocca su questo argomento!
(Ps ho fatto un po' di casino, guardate il post sopra!)
Trovate ulteriori informazioni a questo url
http://www.doveconviene.it/co2neutral/
andateci e piantate un albero.
A scuola abbiamo fatto un progetto in collaborazione con Villa Ghigi in cui ci siamo recati ai Giardini Margherita a "misurare" gli alberi e a valutare quanta anidride carbonica potesse inglobare un albero. Poi con un macchino particolare abbiamo misurato l'emissione di anidride carbonica per un ora degli oggetti.
Vi do solo questo dato:
per inglobare l'anidride carbonica di un' ora di phon ci vogliono tre cedri di massa lignea pari a 160 anni di età che trasformino anidride carbonica per un anno.
Ora io non dico di asciugarsi i capelli al vento, almeno piantate un aiuto.