mercoledì 30 maggio 2012

Siccome penso che scrivere solo dei libri che ho letto io sia un po' una perdita di tempo, vi invito a inviarmi commenti sui libri che ho recensito, recensioni di libri che vi hanno particolarmente colpito o anche solo titoli che consigliereste. Spero che accoglierete la richiesta e che questa sia una occasione di confronto tra lettori. Ovviamente potete anche scrivere di libri che proprio non vi sono piaciuti (si, lo ammetto, anche a me a volte piace fare della polemica a gratis!) e libri che non consigliereste per nessuna ragione al mondo. Mi aspetto la risposta di almeno uno di voi, miei carissimi sette lettori (se ci siete).  Ho quasi raggiunto il mio obbiettivo di avere 100 visite (sono a 74, sempre meglio di 2!).
Perciò vi rinnovo la richiesta, condividete il vostro sapere biblico (nel senso di Libro, non di Bibbia, a scanso di equivoci) con tutti quelli che seguono questo blog e con me.
Alla prossima recensione miei sette lettori!

Stabat mater - Tiziano Scarpa

Leggendo recensioni su internet, leggo di molta gente che si chiede come abbia fatto questo libro a vincere.  Io capisco perchè ha vinto il premio strega. Scarpa scrive di Cecilia come se fosse Cecilia, però è un uomo. Ha uno stile tutto suo, frammentato come l' animo della protagonista. Scarpa ammette di essere anacronistico, quindi bisogna prenderlo con le pinze. Ma per il resto secondo me è fantastico, a una maniera di affrontare alcuni problemi estremamente moderni così sottilmente che quasi non ci si accorge
(mi sono accorta che Cecilia era bulimica solo alla seconda lettura). Bisogna capire che il protagonista non è Vivaldi, avrebbe potuto essere un qualunque musicista. La protagonista è Cecilia. E se vi piacciono i libri un po' onirici (ma non troppo) e gotici, questo è un libro che vi piacerebbe. E' profondo, racconta l'anima. Perchè secondo me l'anima non è un pensiero coerente, ma un dipinto, anzi una grande parete piena di tanti murales uno diverso dall'altro, pieno do colori o in bianco e nero, in continuo mutamento e ampliamento. Per descrivere una cosa del genere non ci può essere un pensiero razionale, ma dipinti, quadretti pieni di sensazioni.

L'ora delle streghe - Anne Rice


Cosa dire di questo romanzo? Difficile da descrivere, miei sette lettori. Gotico sicuramente. Sicuramente fuori dal comune. Non ho particolarmente apprezzato "Intervista con il vampiro" ma questo...  questo è tutto un' altra storia.
La complessità del diabolico piano... (di chi?) di Lasher (forse) che si svolge attraverso i secoli è sbalorditivo. 
Rowan Mayfair è stata adottata da una lontana cugina di sua madre ed è costretta a prometterle di non tornare mai a New Orleans, dove vive sua madre e la sua famiglia, il nucleo centrale dei Mayfair. Michael, un architetto originario proprio di New Orleans, cade in mare e viene salvato dalla brillante chirurga Rowan che lo riporta in vita. Insieme alla vita Michael riceve anche il dono di vedere la storia degli oggetti che tocca e una missione, affidatagli da degli spiriti. Michael è costretto a recarsi a New Orleans e dopo poco Rowan infrange la promessa e lo raggiunge per il funerale della madre. Rowan si ritrova con l'intero patrimonio Mayfair a disposizione. Un impero famigliare costruito su saldi legami di sangue e su miliardi e miliardi di dollari, sterline, etc... Insieme al denaro e alla famiglia Rowan eredita anche Lasher uno spirito evocato da una sua antenata che accompagna nelle generazioni le eredi streghe servendole ma in realtà distruggendole. E adesso Rowan affiancata dall' ormai marito Michael e da Aaron, membro del Talamasca, un' organizzazione di persone con poteri speciali che si occupano di seguire le persone con poteri speciali, deve combattere Lasher. Ma vuole veramente combatterlo? E se il nemico fosse molto affascinante e le offrisse il suo sogno su un piatto d' argento?

E alla fine del libro viene da chiedersi: esiste il libero arbitrio o siamo tutti burattini i cui fili vengono tirati dagli spiriti?