venerdì 1 giugno 2012
Shall I compare thee to a summer day?
Thou art more lovely and more temperate.
Rough winds do shake the darling buds of May,
And summer's lease hath all too short a date.
Sometimes too hot the eye of heaven shines,
and often is his gold complexion dimm'd;
and every fair from fair sometime declines,
by change or nature's changing course untrimm'd
but thy eternal summer shall not fade
nor lose possession of that fair thou ow'st
nor shall Death brag thou wander'st in his shade,
when in eternal lines to time thou grow'st:
So long as men can breathe or eyes can see,
so long lives this, and this gives life to thee.
William Shakespeare
Progetto "Parole Civili"
Quale modo migliore per farlo che non su Internet? In questa maniera non potranno fruirne solo le persone nell' area di Bologna che si imbatteranno per caso nei volantini affissi alle fermate degli autobus, agli angoli delle strade, etc... ma tutti quelli che per sbaglio o per volontà passeranno di qua!
Gentilezza
Sii gentile con chiunque tu incontri: perché sta combattendo una grande battaglia.
Filone d'Alessandria
All' Università di Chicago è stato fatto questo esperimento: un ratto era intrappolato in una prigione di vetro, un altro era libero. Il ratto libero aveva la possibilità di liberare quello intrappolato abbassando una leva. Lo faceva sempre.
Poi gli sperimentatori hanno aggiunto un fattore: abbassando un' altra leva, il ratto poteva avere della cioccolata. Quindi aveva una scelta: libero il compagno o mangio la cioccolata?
La metà dei ratti liberava prima il compagno, poi condivideva la cioccolata con lui. Quelli che mangiavano prima la cioccolata ne lasciavano una parte per il compagno. Ciò significa che i ratti sono capaci di empatia e solidarietà. Un superpremio come una barretta di cioccolata è per loro altrettanto importante che liberare un compagno in difficoltà.
Questa ricerca è importante: mostra che empatia e solidarietà sono caratteristica degli animali più evoluti. Quindi anche degli esseri umani. Insomma la gentilezza fa parte del nostro DNA.
Rimane solo un dubbio: della nostra barretta di cioccolata che cosa ne facciamo?
Pietro Ferrucci
Solidarietà
Solidarietà è:
- Condivisione di un destino comune: l'altro è parte di me.
- Comprensione che l'altro è sì limite al mio avere, ma necessario al mio essere.
- Responsabilità piena, responsabilità cioè non solamente per quel che si fa, ma anche per quel che si lascia fare.
- "Nemo solus satis sapit" (Plauto): nessuno da solo ha sufficiente sapere.
- Ricerca del bene comune: il mio bene deve avanzare con il tuo; né contro il tuo bene, né a prescindere dal tuo.
- Capacitazione: fare crescere le capacità di vita di chi resta indietro; non limitarsi a migliorare le sue condizioni di vita.
- Inclusione sociale per mezzo del lavoro e attraverso il lavoro e non già per via filantropica.
- Rispettare -- che è assai più che tollerare -- i valori dell'altro, pur non condividendoli.
- Umanizzare il mercato e le relazioni economiche.
Stefano Zamagni
Convivenza
Tanti i luoghi e i significati di "convivenza". Convivenza è vivere insieme ad altre persone nella propria casa, nel condominio, nel proprio quartiere, nel proprio paese o nella propria città, ma anche in Europa e nel mondo.
Convivenza significa tolleranza, ma anche condivisione.
Tolleranza è avere rispetto delle convinzioni e delle abitudini degli altri. Condivisione vuol dire metter in comune qualcosa: beni materiali, tempo, progetti. Vuol dire perciò sapere operare insieme per il bene comune.
Convivenza implica rinunciare a qualche cosa di per sé per favorire il senso del "noi".
Convivenza vuol dire trovarsi bene in classe tra bambini di storie, etnie e lingue diverse, vuol dire genitori che sanno organizzarsi per pulire un giardino pubblico o preparare una festa di quartiere. Saper fare quattro chiacchiere con gli anziani del tuo cortile, avere un atteggiamento di comprensione per il senza dimora che sta seduto sotto il portico della tua strada e insiste troppo per avere una moneta. E altro ancora.
La convivenza produce legami tra le persone, che sono indispensabili per sentire di appartenere alla propria comunità e per trovare nella propria comunità gli aiuti di cui tutti hanno bisogno.
Flavia Franzoni
Cittadinanza
1. Cittadinanza è appartenenza. Essere cittadini vuol dire condividere la storia, la lingua, la cultura di una comunità.
2. Cittadinanza è partecipazione. Essere cittadini vuol dire trovare soluzioni ai problemi della comunità insieme con gli altri.
3. Cittadinanza è relazione. Essere cittadini vuol dire avere diritti e doveri derivanti dall' appartenenza alla comunità.
4. Cittadinanza è apprendimento. Cittadini si diventa giorno dopo giorno, vivendo in una comunità.
5. Cittadinanza è attiva. Essere cittadini vuol dire prendersi cura dei beni comuni della comunità a cui si appartiene.
6. Cittadinanza è opportunità. Essere cittadini vuol dire avere maggiori possibilità di realizzare i propri talenti e le proprie capacità,
7. Cittadinanza è responsabilità. Essere cittadini vuol dire sentire come propri i problemi che riguardano la comunità.
8. Cittadinanza è plurale. Si può essere al tempo stesso bolognesi, emiliani, italiani ed europei e nessuna di queste cittadinanze è in conflitto con le altre.
9. Cittadinanza è solidale. Essere cittadini vuol dire sentirsi tutti responsabili di tutti.
10. Tu che cittadino sei?
Gregorio Arena
Trasparenza
L'idea stessa di trasparenza evoca il senso della luce, del saper vedere, del poter comprendere.
Ci dà la percezione di avere coscienza di ciò che ci accade intorno, di saper leggere i segni, di essere informati per bene, con calma. E anche di avere il tempo di riflettere e decidere.
Così il concetto di trasparenza si collega a quello di onestà, di razionalità, di conoscenza e di sicurezza. Nel bene e nel male, essere trasparenti significa aprirsi, svelare fatti anche dolorosi, avere il coraggio delle proprie scelte, e delle conseguenze che ne verranno.
Per questo bisogno di luce siamo arrivati a progettare tecnologie che fanno viaggiare e condividere parole, suoni e immagini da un capo all'altro del mondo, in un secondo: e mentre le notizie cambiano forma e sede, mentre le biblioteche diventano intangibili e sterminate, siamo di nuovo a chiedere di capire e di partecipare. Indossiamo occhiali appropriati e proviamo a leggere di finanza, di biologia sperimentale, di politica internazionale e di tecniche di costruzioni, di amministrazione della cosa pubblica e di scienza medica, di sport e di guerra.
E quindi, mai come prima, abbiamo bisogno di trasparenza. Per saper scegliere e riuscire a muoverci sfuggendo, alla tentazione dei segreti e alla seduzione dell'oscurità.
Daniele Donati
Responsabilità
Siamo ormai abituati a pensare che "responsabilità" sia sinonimo di "colpa", per cui temiamo che accettare una responsabilità equivalga a riconoscerci colpevoli di un errore. Ma responsabilità è molto di più: è la capacità che abbiamo di "rispondere" a un'attesa, di rendere conto di un comportamento, di metterci in relazione con un evento o con delle persone. Così, una persona "responsabile", in senso assoluto, è degna di rispetto e stimata, mentre chi è "responsabile di..." normalmente è colpevole di qualche misfatto o reato.
Ma se responsabilità significa innanzitutto "rispondere" dei propri atti passati e presenti e delle loro conseguenze sul futuro, questi si condensano nella risposta a due interrogativi essenziali, così radicati nella natura umana che li troviamo descritti fin dalle prime pagine della Bibbia, là dove si narra non tanto dell'origine del mondo quanto gli aspetti essenziali della vita umana. Queste domande rivolte al "primo uomo", cioè all'essere umano nella sua verità prioritaria sono: "Dove sei?" e "Dov' è tuo fratello?"
In fondo siamo responsabili solo di questo: da un lato sapere dove siamo, cosa ci dà consistenza e autenticità, in quale spazio e tempo ci poniamo; d'altro lato, sapere dov'è il nostro "fratello", il nostro simile, colui che ci è stato messo accanto senza che l'avessimo scelto. Una persona responsabile sa dove si trova e sa cosa arde nel cuore del proprio compagno di umanità. Insieme potranno essere responsabili della convivenza civile.
Enzo Bianchi
I quattro elementi
Nella notte dei Tempi, quando la Terra era ancora un giovane pianeta, i primi gatti erano delle creature indolenti e oziose, che si trascinavano non curanti nei sottoboschi e nelle pianure, nutrendosi esclusivamente di frutta e di erbe.
Solo qualche micio coraggioso si arrischiava a rubare un po' di miele alle api. Ma nel complesso erano animali pacifici e non avevano nemici
Ma i quattro grandi Spiriti della Terra, dell' Acqua, dell' Aria e del Fuoco, che regnavano sulla natura, covarono, ciascuno a modo suo, una forte gelosia nei confronti dei gatti, la cui eleganza e grazia perfetta sembrava un insulto alla loro supremazia.
Alla fine di una breve riunione segreta tra i quattro elementi, la Terra si incaricò di mettere fine a questo scandalo.
"Farò un sol boccone di quell'animale!" assicurò. "Lo soffocherò e lo stritolerò tra le mie immense montagne. Poi lo ridurrò in polvere e lo seppellirò nelle mie viscere più nere."
Subito si scatenarono spaventosi terremoti.
(mio commento: allora è colpa dei gatti il terremoto in emilia?)
Le montagne si spezzarono, la terra si aprì e i crepacci si trasformarono in abissi senza fine. Ma i gatti, agili e attenti, sgattaiolarono tra le frane e gli smottamenti e zigzagarono tra gli abissi della terra. Per vendicarsi, decisero di nascondere sotto il suolo i loro escrementi. Infestato dal terribile odore, lo spirito della Terra fu assalito da una nausea soffocante, al limite del tracollo finì con il cedere e chiedere grazia.
I gatti allora dissero:
"O Spirito della Terra, non ti avevamo fatto alcun male e tu ci hai tormentati. Nonostante ciò, siamo pronti a perdonarti... a condizione che tu ci offra un pegno."
"Che sorta di pegno?"
"Noi siamo particolarmente golosi. Vogliamo una ghiottoneria senza pari, una leccornia che nessuno abbia mai gustato."
La Terra controvoglia creò i topi, i sorci, i ratti di campagna, i toporagno e tutti gli altri piccoli roditori, di cui i felini si saziarono per la prima volta con infinito piacere.
Ma non fidandosi delle promesse della Terra, i gatti continuarono a sotterrare i loro escrementi, in modo che il grande spirito terrestre fosse obbligato a fornir loro, senza posa, nuove prede per ottenere un po' di sollievo.
I quattro elementi tornarono a riunirsi.
L'Acqua disse solennemente:
"La tua potenza, Spirito della Terra, è grande, ma il tuo grande peso ti rende a volte maldestro. Conosco bene i gatti, mi temono sopra ogni cosa. Li annegherò e li dissolverò nella mia massa liquida, si perderanno come una goccia d'acqua e senza rischio..."
I gatti, minacciati dalle onde, delegarono i più valorosi tra loro che si assunsero il compito di bere tutta l'acqua. Quei gatti allora si gonfiarono, i denti si fecero più lunghi e aguzzi, gli artigli più grandi e terribili e si trasformarono in leoni, leopardi e tigri.
I laghi, i fiumi e anche gli oceani si svuotarono assorbiti da quelle lingue insaziabili. Ben presto il grande Spirito dell' Acqua ebbe paura di svanire nel nulla.
"Che cosa volete dunque" gemette "bestie crudeli, per lasciarmi finalmente in pace?"
"O Spirito dell' Acqua, non ti avevamo fatto alcun male e tu ci hai tormentati. Per farti perdonare dovrai offrirci una delizia che nessun palato abbia mai assaporato..."
Così per la prima volta i gatti si saziarono di pesce.
I quattro elementi si riunirono per la terza volta.
"Dunque" disse l'Aria "mi occuperò io di questa faccenda. La Terra è un po' troppo rozza e l'Acqua troppo impressionabile. Metterò fine a questo scandalo. Qualche uragano, uno o due cicloni e spazzerò via questa genia di bestie indegne."
Ma di fronte alla tempesta e alla furia dei venti, lungi dal fuggire spaventati, i gatti rizzarono il pelo, urlarono, ringhiarono, poi si lanciarono all' assalto del cielo che, graffiato, lacerato, dilaniato, si insanguinò di crepuscoli scarlatti e aurore boreali fino a versare lacrime di stelle cadenti.
Lo Spirito dell' Aria si vide, sventrato, perdere a uno a uno i suoi astri, la luna, il sole e tutte le sue nebulose, in una orribile carneficina siderale.
"Che cosa debbo fare" chiese "per mettere fine a questa guerra mostruosa?"
"Offrici stuzzichini prelibati."
E per la prima volta i gatti gustarono le teneri carni degli uccelli.
"Basta!" protestò lo Spirito del Fuoco, bruciacchiando e fulminando i suoi tre compari. "Per quanto tempo ancora ci lasceremo mettere in ridicolo da questi volgari mammiferi? Gli darò una lezione che non potranno dimenticare. Nessuno riesce a resistermi. In un batter di ciglia li ridurrò in cenere!"
Sicuro del suo potere, il fuoco gonfiò con fierezza il torace, spinse in avanti pomposamente il mento e si presentò ai gatti che da tempo aspettavano la sua visita.
"Adesso" protestò un vecchio gatto "il vaso è colmo!"
E i gatti imprigionarono per sempre il fuoco nel fondo delle loro pupille.
blog co2 neutral
Da oggi posso finalmente urlare al mondo che il mio blog è a impatto zero!
Partecipando alla lodevole iniziativa ambientalista promossa da DoveConviene.it, il sito che aggrega tutti i volantini promozionali e li rende consultabili online, ho permesso ad un nuovo albero di vedere la luce in una zona boschiva a rischio di desertificazione.
L'iniziativa è molto semplice: per ogni blog che aderisce al progetto DoveConviene pianta un albero la cui produzione di ossigeno andrà a compensare le emissioni di anidride carbonica prodotte dal mio sito.
Forse non tutti sanno che in media un sito internet si fa carico ogni anno dell'emissione di 3,6 kg di CO2, a fronte di ciò invece un albero è in grado di assorbirne fino a 5 kg all'anno. Il bilancio finale è a favore dell'ossigeno, il mio blog ne guadagna, l'ambiente ne guadagna e con lui tutti noi.
DoveConviene tramite l'attività di distribuzione di volantini in formato elettronico si sta facendo portavoce di una nuova tendenza mirata alla diminuzione dell'utilizzo e spreco di carta per scopi pubblicitari. Tutti i più popolari e diffusi volantini, come quelli di Eldo,
Ipercoop,
Marco Polo Expert, sono ora disponibili anche online, consultabili al pc ma anche tramite apposite applicazioni per iPhone, iPad e Android.
I volantini inoltre sono facilmente consultabili, eccone degli esempi:
Cisalfa -> http://www.doveconviene.it/volantino/cisalfa
eldo -> http://www.doveconviene.it/volantino/eldo
In 12 mesi di attività sono stati già piantati più di 1.000 alberi, ma l'iniziativa non si ferma qui e per i prossimi mesi la sfida lanciata è ancora più ardua: piantare altri 1000 alberi entro la fine di agosto. Se l'intento riuscirà altri alberi verranno aggiunti al computo totale come premio alla zelanza dei blogger italiani. Perciò partecipiamo tutti numerosi!
Per chi vuole approfondire nel dettaglio sull'iniziativa vi invito a visitare http://www.iplantatree.org/project/7
Come le rose divennero gatti
Una principessa trascorreva giorni tranquilli in un vasto palazzo dove consacrava la maggior parte del suo tempo ad abbellire e a curare un magnifico giardino in cui abbondavano le essenze più delicate, le spezie più rare e i fiori più lussureggianti.
Un potente mago si innamorò perdutamente della principessa, la cui rara bellezza era resa unica da una virtuosità perfetta e un po' austera.
Per conquistare il cuore di quella giovane crudele, conoscendo la sua passione per il giardinaggio, il pretendente le offrì una superba aiuola di rose. La giovane ne fu abbagliata: ne avrebbe fatto un capolavoro, il pezzo più importante del suo parco floreale. Poichè niente era più soave, più vellutato, più leggiadro e lascivamente profumato di quelle rose.
Ma un tale dono non piegò la sua austera virtù. Ringraziando, congedò cortesemente il mago pazzo d'amore.
Furibondo per essere stato respinto, il taumaturgo ideò contro quella fanciulla intrattabile una terribile vendetta. Facendo uso di temibili poteri, gettò un maleficio sul giardino della principessa.
Con una voce, la cui eco roboante si fece udire al di là delle montagne, disse:
"Che d'ora in poi le rose diventino creature di carne e sangue! Dolci e vellutate come i loro petali! Pericolose e traditrici unghie come le loro spine! Belle da contemplare, ma pericolose da accarezzare!"
Così le rose della principessa ribelle si trasformarono in gatti, che con i loro artigli affilati distrussero le sapienti composizioni floreali del palazzo.
Ancora oggi, nel cuore della notte, nell'ora in cui soltanto ifolli o i poeti insonni vedono l'altra parte del giorno, le rose diventano gatti e lasciano furtivamente i loro vasi, per scorrazzare sulle gronde e perdersi in fantasticherie al chiaro di luna.
Il mio blog è diventato CO2 neutral!
E, meraviglia delle meraviglie, era una cosa interessante!
In pratica DoveConviene.it ha proposto una iniziativa per piantare alberi informando la gente sull' ecologia non tramite volantini ma tramite internet.
Vi chiedo, se mi seguite e avete un blog, di fare altrettanto visto che è una cosa semplicissima (spero), gratuita e molto utile!!!
In pratica vi viene chiesto di scrivere un articolo come questo sul vostro blog, di condividere un bottone (questa cosa devo ancora capirla e capire come farla dato che io e la tecnologia non andiamo molto d'accordo) e inviare all' indirizzo e-mail co2neutral@doveconviene.it il link del vostro articolo.
Metto anche l'esempio di articolo che potete anche copia-incollare sul vostro blog (o almeno così dicono quelli del sito) perchè mi sembra che sia più carino della mia paternale (e anche perchè in mezzo ci sono un sacco di url che voglio proprio vedere come vengono fuori!) Nonostante tutto non potevo fare a meno di aprir bocca su questo argomento!
(Ps ho fatto un po' di casino, guardate il post sopra!)
Trovate ulteriori informazioni a questo url
http://www.doveconviene.it/co2neutral/
andateci e piantate un albero.
A scuola abbiamo fatto un progetto in collaborazione con Villa Ghigi in cui ci siamo recati ai Giardini Margherita a "misurare" gli alberi e a valutare quanta anidride carbonica potesse inglobare un albero. Poi con un macchino particolare abbiamo misurato l'emissione di anidride carbonica per un ora degli oggetti.
Vi do solo questo dato:
per inglobare l'anidride carbonica di un' ora di phon ci vogliono tre cedri di massa lignea pari a 160 anni di età che trasformino anidride carbonica per un anno.
Ora io non dico di asciugarsi i capelli al vento, almeno piantate un aiuto.