venerdì 1 giugno 2012

I quattro elementi

I quattro elementi - da "racconti che fanno le fusa" di Julia Deuley

Nella notte dei Tempi, quando la Terra era ancora un giovane pianeta, i primi gatti erano delle creature indolenti e oziose, che si trascinavano non curanti nei sottoboschi e nelle pianure, nutrendosi esclusivamente di frutta e di erbe.
Solo qualche micio coraggioso si arrischiava a rubare un po' di miele alle api. Ma nel complesso erano animali pacifici e non avevano nemici
Ma i quattro grandi Spiriti della Terra, dell' Acqua, dell' Aria e del Fuoco, che regnavano sulla natura, covarono, ciascuno a modo suo, una forte gelosia nei confronti dei gatti, la cui eleganza e grazia perfetta sembrava un insulto alla loro supremazia.
Alla fine di una breve riunione segreta tra i quattro elementi, la Terra si incaricò di mettere fine a questo scandalo.
"Farò un sol boccone di quell'animale!" assicurò. "Lo soffocherò e lo stritolerò tra le mie immense montagne. Poi lo ridurrò in polvere e lo seppellirò nelle mie viscere più nere."
Subito si scatenarono spaventosi terremoti.

(mio commento: allora è colpa dei gatti il terremoto in emilia?)


Le montagne si spezzarono, la terra si aprì e i crepacci si trasformarono in abissi senza fine. Ma i gatti, agili e attenti, sgattaiolarono tra le frane e gli smottamenti e zigzagarono tra gli abissi della terra. Per vendicarsi, decisero di nascondere sotto il suolo i loro escrementi. Infestato dal terribile odore, lo spirito della Terra fu assalito da una nausea soffocante, al limite del tracollo finì con il cedere e chiedere grazia.
I gatti allora dissero:
"O Spirito della Terra, non ti avevamo fatto alcun male e tu ci hai tormentati. Nonostante ciò, siamo pronti a perdonarti... a condizione che tu ci offra un pegno."
"Che sorta di pegno?"
"Noi siamo particolarmente golosi. Vogliamo una ghiottoneria senza pari, una leccornia che nessuno abbia mai gustato."
La Terra controvoglia creò i topi, i sorci, i ratti di campagna, i toporagno e tutti gli altri piccoli roditori, di cui i felini si saziarono per la prima volta con infinito piacere.
Ma non fidandosi delle promesse della Terra, i gatti continuarono a sotterrare i loro escrementi, in modo che il grande spirito terrestre fosse obbligato a fornir loro, senza posa, nuove prede per ottenere un po' di sollievo.
I quattro elementi tornarono a riunirsi.
L'Acqua disse solennemente:
"La tua potenza, Spirito della Terra, è grande, ma il tuo grande peso ti rende a volte maldestro. Conosco bene i gatti, mi temono sopra ogni cosa. Li annegherò e li dissolverò nella mia massa liquida, si perderanno come una goccia d'acqua e senza rischio..."
I gatti, minacciati dalle onde, delegarono i più valorosi tra loro che si assunsero il compito di bere tutta l'acqua. Quei gatti allora si gonfiarono, i denti si fecero più lunghi e aguzzi, gli artigli più grandi e terribili e si trasformarono in leoni, leopardi e tigri.
I laghi, i fiumi e anche gli oceani si svuotarono assorbiti da quelle lingue insaziabili. Ben presto il grande Spirito dell' Acqua ebbe paura  di svanire nel nulla.
"Che cosa volete dunque" gemette "bestie crudeli, per lasciarmi finalmente in pace?"
"O Spirito dell' Acqua, non ti avevamo fatto alcun male e tu ci hai tormentati. Per farti perdonare dovrai offrirci una delizia che nessun palato abbia mai assaporato..."
Così per la prima volta i gatti si saziarono di pesce.
I quattro elementi si riunirono per la terza volta.
"Dunque" disse l'Aria "mi occuperò io di questa faccenda. La Terra è un po' troppo rozza e l'Acqua troppo impressionabile. Metterò fine a questo scandalo. Qualche uragano, uno o due cicloni e spazzerò via questa genia di bestie indegne."
Ma di fronte alla tempesta e alla furia dei venti, lungi dal fuggire spaventati, i gatti rizzarono il pelo, urlarono, ringhiarono, poi si lanciarono all' assalto del cielo che, graffiato, lacerato, dilaniato, si insanguinò di crepuscoli scarlatti e aurore boreali fino a versare lacrime di stelle cadenti.
Lo Spirito dell' Aria si vide, sventrato, perdere a uno a uno i suoi astri, la luna, il sole e tutte le sue nebulose, in una orribile carneficina siderale.
"Che cosa debbo fare" chiese "per mettere fine a questa guerra mostruosa?"
"Offrici stuzzichini prelibati."
E per la prima volta i gatti gustarono le teneri carni degli uccelli.
"Basta!" protestò lo Spirito del Fuoco, bruciacchiando e fulminando i suoi tre compari. "Per quanto tempo ancora ci lasceremo mettere in ridicolo da questi volgari mammiferi? Gli darò una lezione che non potranno dimenticare. Nessuno riesce a resistermi. In un batter di ciglia li ridurrò in cenere!"
Sicuro del suo potere, il fuoco gonfiò con fierezza il torace, spinse in avanti pomposamente il mento e si presentò ai gatti che da tempo aspettavano la sua visita.
"Adesso" protestò un vecchio gatto "il vaso è colmo!"
E i gatti imprigionarono per sempre il fuoco nel fondo delle loro pupille.




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