"Yeats è morto" è un libro scritto da Roddy Doyle, Conor McPherson, Gene Kerrigan, Gina Moxley, Marian Keyes, Anthony Cronin, Owen O'Neill, Hugo Hamilton, Joseph O'Connor, Tom Humphries, Pauline McLynn, Charlie O'Neill, Donald O'Kelly, Gerard Stembridge e Frank McCourt.
Questi quindici scrittori, tutti rigorosamente irlandesi, si sono riuniti sotto l'egida di James Joyce, per scrivere un romanzo a staffetta di beneficenza. Ogni autore ha scritto un capitolo e il ricavato è stato devoluto ad Amnesty International.
Attratta dalla promessa di stranezza del libro (oltre che dalla beneficenza) non ho potuto fare a meno di leggerlo e devo dire che merita veramente. La trama non è male, forse un po' contorta, ma è da attribuire al distacco tra uno scrittore e l'altro. Devo ammettere che il cercare di riconoscere le differenze di stili e il modo in cui ogni capitolo viene assemblato per creare una storia coerente è stato molto divertente e soprattutto empatico. Come si deve essere sentito il decimo davanti a un libro già iniziato e che non può trasgredire? E ognuno avrà avuto in mente un finale diverso per quel libro nello scrivere il proprio capitolo? Oppure la trama era già stata accordata prima? Il valore di questo libro forse è più meta-letterario che letterario, nonostante non ci sia nessun accenno di questo tipo.
Detto questo che dire della trama? Semplicemente straordinaria e azzardata. Un uomo morto e un manoscritto pieno di simboli e numeri che si suppone essere l'ultimo romanzo di Joyce, in onore di Yeats, trascendente dalle parole stesse e crittografato, nonché formula per un composto miracoloso (non vi dirò mai a cosa serve!) , nonché crema di bellezza dell'eterna giovinezza. Alla ricetta aggiungete una adorabile vecchina boss di un giro di affari illegali praticamente illimitato; il figlio della vittima; poliziotti corrotti e corruttibili in grandi quantità; un sergente-tenente-ispettore (insomma io i gradi non li capisco, abbiate pazienza!) simil-Dante che si strugge per la donna amata scrivendo canzoni e poesie; la suddetta donna amata, anche lei ispettore, oltre che donna molto forte; una suora che non è come ci si aspetterebbe da una suora; un una pazza; un tipo dai capelli rossi che si finge nero. Condite il tutto con comicità e ironia.
Ecco cosa aspettarvi da questo libro.
Pagine bruciate
lunedì 28 gennaio 2013
domenica 27 gennaio 2013
Work in progress ...
Miei cari, non vogliate pensare che io mi sia dimenticata di voi. Semplicemente in questo periodo sono stata occupatissima a studiare, studiare e ancora studiare. Nel frattempo però ho letto anche un sacco e a breve scriverò e posterò nuove recensioni di libri. Quindi abbiate pazienza, stiamo lavorando per voi (il pluralia maiestatis è da sottintendere, ovviamente) !
mercoledì 2 gennaio 2013
Propositi per l'anno nuovo
Come ogni anno l'1 gennaio facciamo buoni propositi per l'anno nuovo e immancabilmente non li rispettiamo. Quest'anno vorrei mandare al diavolo il "metterò in ordine casa" e il "passerò l'aspirapolvere" in cambio di una lista di 10 libri che è da un po' che voglio leggere ma non ho mai trovato il tempo di farlo.
Ecco i miei buoni "propositi" per l'anno nuovo:
-Cime Tempestose - Emily Brönte
- Anna Karenina -Lev Tolstoij
- Il castello dei destini incrociati - Italo Calvino
- Mondo nuovo - Aldous Huxley
- 22/11/63 - Stephen King
- Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve - Jonas Jonasson
- La morte è soltanto il principio - Rita Carla Francesca Monticelli
- La biblioteca dei morti - Glenn Cooper
- L'amore bugiardo - Gillian Flynn
- La lacrima del diavolo - Jeffery Deaver
Ecco i miei buoni "propositi" per l'anno nuovo:
-Cime Tempestose - Emily Brönte
- Anna Karenina -Lev Tolstoij
- Il castello dei destini incrociati - Italo Calvino
- Mondo nuovo - Aldous Huxley
- 22/11/63 - Stephen King
- Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve - Jonas Jonasson
- La morte è soltanto il principio - Rita Carla Francesca Monticelli
- La biblioteca dei morti - Glenn Cooper
- L'amore bugiardo - Gillian Flynn
- La lacrima del diavolo - Jeffery Deaver
La Mosca
"La Mosca" (1986)
Regia di: David Cronenberg
Con Jeff Goldblum (Seth Brundle), Geena Davis (Veronica Quaife) e John Getz (Stathis Borans)
Uno scienziato che studia il teletrasporto conosce una giornalista e le rivela i suoi progetti in confidenza. Pensando di aver trovato lo scoop del secolo, Veronica corre dal proprio capo, nonché ex-fidanzato, Stathis, che però non le crede. Lo scienziato, Seth, le chiede di aspettare a pubblicare e di seguire passo passo le fasi dell'esperimento. Lei acconsente e tra i due scocca la scintilla.
Una sera Veronica è costretta ad allontanarsi a causa di Stathis e Seth preso dalla gelosia si ubriaca e decide di teletrasportarsi senza aspettare gli esiti degli esami su un babbuino precedentemente teletrasportato. Seth però non si accorge che insieme a lui nella capsula è entrata una mosca e nel processo di teletrasporto la mosca si è geneticamente fusa con lui. Lo scienziato inizialmente non nota nulla, ma in lui avvengono progressivi cambiamenti, prima lievi poi sempre più evidenti fino ad un ultimo stadio di mosca-uomo. Veronica intanto assiste impotente alla metamorfosi di Seth e se ne allontana. Scopre di essere incinta e nel timore che il feto possa essere geneticamente modificato vuole abortire, ma Seth lo scopre e per impedirlo la rapisce dall'ospedale e la porta nel suo laboratorio. Il suo intento è teletrasportarsi insieme alla donna e al bambino e quindi fondersi insieme. Nel frattempo Stathis arriva al laboratorio e riesce a liberare Veronica, dopo una lotta con il mutante-mosca nella quale perde un braccio e una gamba, sparando ai cavi e facendo teletrasportare solo Seth che si fonde con la cabina diventando un mostruoso ibrido semi-metallico. Veronica finalmente libera accoglie la muta preghiera di un Seth ormai disumano e lo uccide.
Premettendo che il genere horror non è il mio genere, questo film fa davvero SCHIFO.
Non fraintendetemi, non nel senso che non ve lo consiglio o che non lo dovete guardare perché è brutto, ma nel senso che le immagini fanno proprio schifo, la progressiva trasformazione in mosca é accettabile, ma quando alla fine praticamente gli cade la pelle di dosso o quando scioglie la mano e la gamba di Stathis.... Bleah! Ho dovuto ricordarmi un paio di volte che era un effetto speciale. E io che mi vantavo di essere si stomaco forte....
Questo è un remake di un film degli anni '50 (che non era proprio uguale, è più liberamente tratto) e spero proprio che non facciano un remake nel 2013, se le scene sono orribili con gli effetti speciali dell' 86, non oso immaginare con quelli dei giorni nostri...
La cosa più angosciosa é che quello che è capitato allo scienziato sarebbe potuto capitargli anche se fosse stato sobrio e in compagnia, chi avrebbe potuto accorgersi di una cosa tanto insignificante quanto una mosca?
Questo film é per tutti quelli che pensano che dagli esperimenti con gli insetti non sempre si ricava Spiderman!
Regia di: David Cronenberg
Con Jeff Goldblum (Seth Brundle), Geena Davis (Veronica Quaife) e John Getz (Stathis Borans)
Uno scienziato che studia il teletrasporto conosce una giornalista e le rivela i suoi progetti in confidenza. Pensando di aver trovato lo scoop del secolo, Veronica corre dal proprio capo, nonché ex-fidanzato, Stathis, che però non le crede. Lo scienziato, Seth, le chiede di aspettare a pubblicare e di seguire passo passo le fasi dell'esperimento. Lei acconsente e tra i due scocca la scintilla.
Una sera Veronica è costretta ad allontanarsi a causa di Stathis e Seth preso dalla gelosia si ubriaca e decide di teletrasportarsi senza aspettare gli esiti degli esami su un babbuino precedentemente teletrasportato. Seth però non si accorge che insieme a lui nella capsula è entrata una mosca e nel processo di teletrasporto la mosca si è geneticamente fusa con lui. Lo scienziato inizialmente non nota nulla, ma in lui avvengono progressivi cambiamenti, prima lievi poi sempre più evidenti fino ad un ultimo stadio di mosca-uomo. Veronica intanto assiste impotente alla metamorfosi di Seth e se ne allontana. Scopre di essere incinta e nel timore che il feto possa essere geneticamente modificato vuole abortire, ma Seth lo scopre e per impedirlo la rapisce dall'ospedale e la porta nel suo laboratorio. Il suo intento è teletrasportarsi insieme alla donna e al bambino e quindi fondersi insieme. Nel frattempo Stathis arriva al laboratorio e riesce a liberare Veronica, dopo una lotta con il mutante-mosca nella quale perde un braccio e una gamba, sparando ai cavi e facendo teletrasportare solo Seth che si fonde con la cabina diventando un mostruoso ibrido semi-metallico. Veronica finalmente libera accoglie la muta preghiera di un Seth ormai disumano e lo uccide.
Premettendo che il genere horror non è il mio genere, questo film fa davvero SCHIFO.
Non fraintendetemi, non nel senso che non ve lo consiglio o che non lo dovete guardare perché è brutto, ma nel senso che le immagini fanno proprio schifo, la progressiva trasformazione in mosca é accettabile, ma quando alla fine praticamente gli cade la pelle di dosso o quando scioglie la mano e la gamba di Stathis.... Bleah! Ho dovuto ricordarmi un paio di volte che era un effetto speciale. E io che mi vantavo di essere si stomaco forte....
Questo è un remake di un film degli anni '50 (che non era proprio uguale, è più liberamente tratto) e spero proprio che non facciano un remake nel 2013, se le scene sono orribili con gli effetti speciali dell' 86, non oso immaginare con quelli dei giorni nostri...
La cosa più angosciosa é che quello che è capitato allo scienziato sarebbe potuto capitargli anche se fosse stato sobrio e in compagnia, chi avrebbe potuto accorgersi di una cosa tanto insignificante quanto una mosca?
Questo film é per tutti quelli che pensano che dagli esperimenti con gli insetti non sempre si ricava Spiderman!
domenica 30 dicembre 2012
Vivi e lascia morire - Ian Fleming
Sono veramente poche le persone ce non hanno mai visto un film di James Bond (soprattutto adesso che fanno la pubblicità di "Skyfall" su qualunque canale a qualunque ora, trasmettono la canzone di Adele vita natural durante e Sky gli ha addirittura dedicato un canale per un mese!) e tutti abbiamo sentito parlare di lui.
Dopo aver visto il quindicesimo film (devo dire che non sono un' amante del genere, dopo un po' mi sembravano tutti uguali) mi sono basata su una regola ferrea che funziona quasi sempre: "Il libro è sempre meglio del film".
Così sono andata alla ricerca di uno qualunque dei suoi 12 (!!!!) libri.
Che dire? E' sicuramente più realistico del film.
Premetto che Ian Fleming è stato veramente un'agente segreto inglese nella Seconda Guerra Mondiale, quindi sa di cosa parla. La storia è abbastanza lineare e abbastanza realistica, il nostro eroe non va in giro a sbandierare il suo nome ai quattro venti. La famosa frase "Bond, James Bond" gli avrebbe portato un pallottola in testa dopo averla pronunciata anche solo due volte. E per fortuna le donne non gli crollano ai piedi come se avessero le ossa fatte di gelatina. Un po' di dignità, signore!
Premetto che Ian Fleming è stato veramente un'agente segreto inglese nella Seconda Guerra Mondiale, quindi sa di cosa parla. La storia è abbastanza lineare e abbastanza realistica, il nostro eroe non va in giro a sbandierare il suo nome ai quattro venti. La famosa frase "Bond, James Bond" gli avrebbe portato un pallottola in testa dopo averla pronunciata anche solo due volte. E per fortuna le donne non gli crollano ai piedi come se avessero le ossa fatte di gelatina. Un po' di dignità, signore!
Breve storia di (quasi) tutto - Bill Bryson
Cosa sapete del mondo in cui viviamo? Certamente poco rispetto a tutto ciò che si può sapere.
Come è nato l' universo? Come siamo arrivati alle nostre conoscenze? Quali esperimenti sono stati compiuti e da chi? Tutte domande a cui troverete risposte interessanti in questo libro. Un sacco di informazioni curiose e scientifiche ma raccontate in maniera intrigante, che i libri di scienze non raccontano. O per lo meno, questa é l' intenzione dell'autore. "Il mio punto di partenza" scrive Bryson nella sua introduzione " è stato un libro di scienze che avevo alle elementari. Era un comunissimo libro scolastico degli anni cinquanta, logoro, poco amato e orribilmente voluminoso, ma aveva in copertina un'illusazione intrigante: un disegno in sezione che mostrava l' interno della Terra come se qualcuno ne avesse tagliato, con un grosso coltello, uno spicchio pari a un quarto della sua massa... Quella sera tutto eccitato mi portai il libro a casa e prima di cena cominciai a leggero dalla prima pagina, cosa che credo abbia spinto mia madre a posarmi una mano sulla fronte e a chiederai se stavo bene. Non ci crederete, ma non era affatto una lettura interessante. Anzi, non era nemmeno sempre comprensibile. Prima di tutto non rispondeva a nessuna delle domande che il disegno poteva far balenare nella mente di un bambino ... Su questi e altri dettagli l'autore rimaneva stranamente silenzioso... Era come se volesse mantenere il segreto su tutte le cose interessanti rendendole incomprensibili. "
In queste pagine si ripercorre la nascita dell'universo, della Terra, degli esseri viventi, dei dinosauri, dell'uomo. Vengono spiegati attraverso aneddoti divertenti i metodi usati dagli scienziati per scoprire determinate cose. Il mio preferito è questo: " In Francia, un chimico di nome Pilatre de Rozier verificò l'infiammabilità dell'idrogeno riempiendosene la bocca e soffiando su una fiamma viva (dimostrando così, in un colpo solo, che l'idrogeno è davvero un combustibile esplosivo e che le sopracciglia non sono necessariamente un elemento permanente sul volto di una persona)."
A incuriosirmi è stata una citazione in quarta copertina "Mentre ero in volo sul Pacifico e guardavo pigramente dal finestrino l'oceano illuminato dalla luna, mi si presentò alla mante, con una forza piuttosto inquietante, la consapevolezza di non sapere nulla dell'unico pianeta sul quale mi sarebbe mai capitato di vivere." Se anche voi come me condividete questa frase e vi identificate in ciò che l'autore ha provato, questo è il libro che fa per voi, perché non si configura come un libro di scienze o una rivista scientifica, ma vuole veramente spiegare con toni semplici tutti (o quasi) i nostri dubbi.
" La curiosità é una delle caratteristiche più certe e sicure di un intelletto attivo" diceva Samuel Johnson. Perciò siate curiosi!
Come è nato l' universo? Come siamo arrivati alle nostre conoscenze? Quali esperimenti sono stati compiuti e da chi? Tutte domande a cui troverete risposte interessanti in questo libro. Un sacco di informazioni curiose e scientifiche ma raccontate in maniera intrigante, che i libri di scienze non raccontano. O per lo meno, questa é l' intenzione dell'autore. "Il mio punto di partenza" scrive Bryson nella sua introduzione " è stato un libro di scienze che avevo alle elementari. Era un comunissimo libro scolastico degli anni cinquanta, logoro, poco amato e orribilmente voluminoso, ma aveva in copertina un'illusazione intrigante: un disegno in sezione che mostrava l' interno della Terra come se qualcuno ne avesse tagliato, con un grosso coltello, uno spicchio pari a un quarto della sua massa... Quella sera tutto eccitato mi portai il libro a casa e prima di cena cominciai a leggero dalla prima pagina, cosa che credo abbia spinto mia madre a posarmi una mano sulla fronte e a chiederai se stavo bene. Non ci crederete, ma non era affatto una lettura interessante. Anzi, non era nemmeno sempre comprensibile. Prima di tutto non rispondeva a nessuna delle domande che il disegno poteva far balenare nella mente di un bambino ... Su questi e altri dettagli l'autore rimaneva stranamente silenzioso... Era come se volesse mantenere il segreto su tutte le cose interessanti rendendole incomprensibili. "
In queste pagine si ripercorre la nascita dell'universo, della Terra, degli esseri viventi, dei dinosauri, dell'uomo. Vengono spiegati attraverso aneddoti divertenti i metodi usati dagli scienziati per scoprire determinate cose. Il mio preferito è questo: " In Francia, un chimico di nome Pilatre de Rozier verificò l'infiammabilità dell'idrogeno riempiendosene la bocca e soffiando su una fiamma viva (dimostrando così, in un colpo solo, che l'idrogeno è davvero un combustibile esplosivo e che le sopracciglia non sono necessariamente un elemento permanente sul volto di una persona)."
A incuriosirmi è stata una citazione in quarta copertina "Mentre ero in volo sul Pacifico e guardavo pigramente dal finestrino l'oceano illuminato dalla luna, mi si presentò alla mante, con una forza piuttosto inquietante, la consapevolezza di non sapere nulla dell'unico pianeta sul quale mi sarebbe mai capitato di vivere." Se anche voi come me condividete questa frase e vi identificate in ciò che l'autore ha provato, questo è il libro che fa per voi, perché non si configura come un libro di scienze o una rivista scientifica, ma vuole veramente spiegare con toni semplici tutti (o quasi) i nostri dubbi.
" La curiosità é una delle caratteristiche più certe e sicure di un intelletto attivo" diceva Samuel Johnson. Perciò siate curiosi!
giovedì 20 dicembre 2012
Ippolito - Euripide
IPPOLITO
Trama: Ippolito, figlio di Teseo, è un giovane che si dedica solo alla caccia e al culto diArtemide, dea della caccia, trascurando tutto ciò che riguarda le donne e la famiglia. Per tale motivo Afrodite, dea dell'amore, decide di punirlo suscitando in Fedra, seconda moglie di Teseo, una segreta passione per il giovane. La donna, non riuscendo più a trattenere dentro di sé il segreto, decide di confidarsi con la nutrice. Quest'ultima rivela l'amore di Fedra a Ippolito, tentando di aiutarla. Il giovane però esplode d'ira e Fedra, sentendosi umiliata e ferita, decide di suicidarsi. Lascia però per vendetta un biglietto in cui accusa Ippolito di averla violentata.Quando Teseo scopre il cadavere della moglie, lancia una maledizione contro il figlio, che, non potendo raccontare la verità a causa del giuramento di silenzio fatto, lascia la città su un carro. Teseo invocando l'aiuto di Poseidone chiede vendetta e improvvisamente dal mare si erge un mostruoso toro che fa imbizzarrire i cavalli di Ippolito, facendo schiantare il carro contro le rocce. In punto di morte Ippolito viene riportato in città, dove nel frattempo è comparsa Artemide a narrare lo svolgimento reale dei fatti a Teseo. Il padre dunque chiede (e ottiene) il perdono del figlio morente.
Analisi dei personaggi principali:
Anche Fedra, come Medea, ha un animo combattuto tra due diversi sentimenti: il desiderio verso Ippolito suscitato da Afrodite e la fedeltà nei confronti della famiglia. Il desiderio è però più forte, Fedra infatti non può sottrarsene senza soccombere.
Ippolito è la causa scatenante della tragedia, la sua ὕβρις a non sottostare alle leggi della natura e il vanto della sua verginità portano l'ira di Afrodite. Infatti Ippolito disdegna la dea non desiderando entrare nella vita adulta, non sposandosi e non procreando.
Azioni e conseguenze sulla stirpe:
Figlia di Minosse e Pasifae, la sua famiglia è macchiata dell'onta della bestialità, quando la madre, travestitasi da giumenta, intrattiene una relazione sessuale con un toro e dà alla luce il Minotauro. Tragica sorte sarà riservata a tutta la sua famiglia.
Ruolo dell'opinione pubblica:
L'opinione pubblica gioca un ruolo fondamentale in questa tragedia. Infatti è per preservare il proprio onore che Fedra si suicida. Qui si è notata anche la misoginia euripidea nella parte di dialogo in cui Ippolito denigra tutte le donne, rivelando il pensiero dell' epoca. Personalmente preferirei vedere solo Ippolito come misogino, le figure femminili in Euripide hanno molto peso e sono personaggi forti e ben strutturati, non tali da poter essere frutto di odio per il genere femminile.
Tematica: L' incesto
La storia di Fedra si configura come un archetipo che percorre tutta la letteratura, infatti il topos della seduttrice incestuosa e calunniatrice si ritrova nel corso dei secoli e delle civiltà.
Fedra presenta una sorta di edipismo rovesciato; il desiderio incestuoso non segue la linea vettoriale a doppio senso figlio-genitore, ma è a senso unico dal genitore al figlio. L'amore per Ippolito viene considerato alla stregua di una malattia, anzi è una follia, un dato di fatto, ineliminabile e allo stesso tempo non perseguibile, tanto che questa è convinta che la sua passione possa essere distrutta solamente distruggendo se stessa. In lei nasce un contrasto tra senso del dovere e desiderio incontrastabile. A vincere è il senso del dovere e per non disonorare se stessa e la sua famiglia, compirà il gesto estremo. La sua innocenza sarebbe evidente a chiunque, anzi sarebbe presa come esempio, come una novella Lucrezia romana, non fosse per altro che per la lettera che la donna lascia accusando con un ultimo gesto il figliastro.
Trama: Ippolito, figlio di Teseo, è un giovane che si dedica solo alla caccia e al culto diArtemide, dea della caccia, trascurando tutto ciò che riguarda le donne e la famiglia. Per tale motivo Afrodite, dea dell'amore, decide di punirlo suscitando in Fedra, seconda moglie di Teseo, una segreta passione per il giovane. La donna, non riuscendo più a trattenere dentro di sé il segreto, decide di confidarsi con la nutrice. Quest'ultima rivela l'amore di Fedra a Ippolito, tentando di aiutarla. Il giovane però esplode d'ira e Fedra, sentendosi umiliata e ferita, decide di suicidarsi. Lascia però per vendetta un biglietto in cui accusa Ippolito di averla violentata.Quando Teseo scopre il cadavere della moglie, lancia una maledizione contro il figlio, che, non potendo raccontare la verità a causa del giuramento di silenzio fatto, lascia la città su un carro. Teseo invocando l'aiuto di Poseidone chiede vendetta e improvvisamente dal mare si erge un mostruoso toro che fa imbizzarrire i cavalli di Ippolito, facendo schiantare il carro contro le rocce. In punto di morte Ippolito viene riportato in città, dove nel frattempo è comparsa Artemide a narrare lo svolgimento reale dei fatti a Teseo. Il padre dunque chiede (e ottiene) il perdono del figlio morente.
Analisi dei personaggi principali:
Anche Fedra, come Medea, ha un animo combattuto tra due diversi sentimenti: il desiderio verso Ippolito suscitato da Afrodite e la fedeltà nei confronti della famiglia. Il desiderio è però più forte, Fedra infatti non può sottrarsene senza soccombere.
Ippolito è la causa scatenante della tragedia, la sua ὕβρις a non sottostare alle leggi della natura e il vanto della sua verginità portano l'ira di Afrodite. Infatti Ippolito disdegna la dea non desiderando entrare nella vita adulta, non sposandosi e non procreando.
Azioni e conseguenze sulla stirpe:
Figlia di Minosse e Pasifae, la sua famiglia è macchiata dell'onta della bestialità, quando la madre, travestitasi da giumenta, intrattiene una relazione sessuale con un toro e dà alla luce il Minotauro. Tragica sorte sarà riservata a tutta la sua famiglia.
Ruolo dell'opinione pubblica:
L'opinione pubblica gioca un ruolo fondamentale in questa tragedia. Infatti è per preservare il proprio onore che Fedra si suicida. Qui si è notata anche la misoginia euripidea nella parte di dialogo in cui Ippolito denigra tutte le donne, rivelando il pensiero dell' epoca. Personalmente preferirei vedere solo Ippolito come misogino, le figure femminili in Euripide hanno molto peso e sono personaggi forti e ben strutturati, non tali da poter essere frutto di odio per il genere femminile.
Tematica: L' incesto
La storia di Fedra si configura come un archetipo che percorre tutta la letteratura, infatti il topos della seduttrice incestuosa e calunniatrice si ritrova nel corso dei secoli e delle civiltà.
Fedra presenta una sorta di edipismo rovesciato; il desiderio incestuoso non segue la linea vettoriale a doppio senso figlio-genitore, ma è a senso unico dal genitore al figlio. L'amore per Ippolito viene considerato alla stregua di una malattia, anzi è una follia, un dato di fatto, ineliminabile e allo stesso tempo non perseguibile, tanto che questa è convinta che la sua passione possa essere distrutta solamente distruggendo se stessa. In lei nasce un contrasto tra senso del dovere e desiderio incontrastabile. A vincere è il senso del dovere e per non disonorare se stessa e la sua famiglia, compirà il gesto estremo. La sua innocenza sarebbe evidente a chiunque, anzi sarebbe presa come esempio, come una novella Lucrezia romana, non fosse per altro che per la lettera che la donna lascia accusando con un ultimo gesto il figliastro.
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