? Forse è meglio. Giorgio e Milton sono amici, quasi fratelli, ma sono assolutamente diversi. Milton è brutto, ma acculturato: parla inglese, andava all'universotà, scrive lettere bellissime. Giorgio è bello, ma non sa fare alcuna delle cose sopracitate. Giorgio presenta a Milton Fulvia, una ragazza di Torino, temporaneamente sfollata ad Alba. Milton se ne innamora, ma Fulvia non ne vuole sapere mezza. La ragazza è più affine a Giorgio e infatti sembra che tra i due ci sia qualcosa che Milton non vede.
Diventato un partigiano, Milton si ritrova davanti alla villa di Fulvia e decde di entrare per vedere la ragazza. Lei però è tornata a Torino e il partigiano si trova davanti la governante che gli mette la pulce nell'orecchio su una possibile relazione tra Fulvia e Giorgio.
Vivendo la cosa come un tradimento Milton va sulle tracce dell'amico per chiedergli... non sa bene neanche lui cosa chiedergli, immagino se sia vero che aveva un relazione con Fulvia.
Quando arriva nel comando di Giorgio (partigiano anche lui), scopre che l'amico è stato catturato dai fascisti. Allora parte per cercare un ostaggio fascista da scambiare, lo cattura, ma poi è costretto a ucciderlo. Vedendosi negata l'ultima possibilità per riscattare Giorgio e di conseguenza per scoprire la verità, decide di tornare alla villa e intimare alla governante di spiegarsi meglio, senza mezze parole.
Sulla strada però incontra una pattuglia fascista da cui viene inseguito a suon di spari, Milton entra in un bosco dove crolla.
FINE
Il romanzo è pubblicato postumo, quindi non sapremmo mai se è incompiuto, con finale aperto o se finisca con la morte del protagonista.
Il romanzo non è scritto male ed è una lettura piacevole, ma... con tutti i problemi che avevano i partigiani (freddo, mancanza di cibo, mancanza di armi, etc...) questo era l' UNICO problema di Milton?
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