sabato 11 agosto 2012

Perché leggere i classici - Italo Calvino

1- I classici sono quei libri di cui si sente di solito dire: "Sto rileggendo..." e mai "Sto leggendo..."
2-Si dicono classici quei libri che costituiscono una ricchezza per chi li ha letti e amati; ma costituiscono una ricchezza non minore per chi si riserva la fortuna di leggerli per la prima volta nelle condizioni migliori per gustarli.
3-I classici sono libri che esercitano un'influenza particolare sia quando s'impongono come indimenticabili, sia quando si nascondono nelle pieghe della memoria mimetizzandosi da inconscio collettivo o individuale.
4- D'un classico ogni rilettura è una lettura di scoperta come la prima.
5- D'un classico ogni prima lettura è in realtà una rilettura.
6- Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire.
7-I classici sono quei libri che ci arrivano portando su di sé la traccia delle letture che hanno preceduto la nostra e dietro di sé la traccia che hanno lasciato nella cultura o nelle culture che hanno attraversato.
8- Un classico è un'opera che provoca incessantemente un pulviscolo di discorsi critici su di sé, ma continuamente se li scrolla di dosso.
9- I classici sono libri che quanto più si crede di conoscerli per sentito dire, tanto più quando si leggono davvero si trovano nuovi, inaspettati, inediti.
10- Chiamasi classico un libro che si configura come equivalente dell' universo.
11- Il "tuo" classico è quello che non può esserti indifferente e che ti serve per definire te stesso in rapporto e magari in contrasto con lui.
12- E' classico ciò che tende a relegare l'attualità al rango di rumore di fondo, ma nello stesso tempo di questo rumore di fondo non può fare a meno.
13- E' classico ciò che persiste come rumore di fondo anche là dove l'attualità più incompatibile fa da padrone.

Così Calvino descrive i classici. Queste definizioni vengono dal saggio di apertura del libro "Perchè leggere i classici", appunto. Il libro è una raccolta di saggi d'analisi sui classici. Calvino ci parla dell' "Odissea", dell' "Anabasi" di Senofonte, delle "Metamorfosi" di Ovidio, della "Storia Naturale" di Plinio il Vecchio.
Non ci sono però solo classici greci e latini. Classico non si restringe a questa definizione. Un classico è anche Nezami con le sue "Sette principesse" o il poema cavalleresco spagnolo "Tirant lo Blanc".E' sicuramente un classico che merita di essere descritto "L'Orlando furioso".
Oppure invece di trovare un libro o un autore famoso, come Galileo, si possono anche scoprire nuovi classici o nuovi autori come Girolamo Cardano o Savinien de Cyrano, meglio conosciuto come Cyrano de Bergerac, che a quanto pare è anche un autore e non solo un personaggio.
Si spazia da  "Robinson Crusoe" a "Candido" passando per "Jacque le fataliste" di Diderot.
Particolare attenzione viene data a Stendhal e a Montale.
Il saggio su Balzac mi è sembrato particolarmente tirato nel punto in cui lo scrittore preso in esame viene associato ad un saggio su Baudelaire in cui il termine di paragone è Victor Hugo, in cui Calvino ci chiede di sostituire il nome di Balzac a quello di Hugo.
Leggendo questo libro viene voglia di leggere alcuni di questi libri. Io consiglio "Il nostro amico comune" di Dickens o "Due ussari" di Tolstoj o "L' uomo che corruppe Hadleyburg" di Twain.
Alcuni però sono talmente noiosi che sconsiglio "Il dottor Zivago" di Pasternak e Conrad e Ponge e Queneau.
Anche se secondo Ponge : "esistere potrebbe essere un' esperienza più intensa e interessante e vera di quel distratto tran-tran in cui si è incallita la nostra mente." 
E questo posso accettarlo. Ma non posso leggere infinite descrizioni di porte e alberi. O per lo meno, potrei, se dopo ci fosse altro.

E poi Calvino mi ha "fregato"! Nel retro del libro dice: " Se la scintilla non scocca, niente da fare: non si leggono i classici per dovere o per rispetto, ma solo per amore." 
Questo vuol dire che posso rifiutarmi di leggere un classico palloso?
SI! TRANNE CHE A SCUOLA. Ecco la fregatura! Andiamo allora: tutti a leggere! Dopotutto non serve a questo il mio blog?

Nessun commento:

Posta un commento