Un giovane fiorentino immigrato in Francia sente tessere le lodi di una giovane donna e torna a Firenze per vedere se è veramente bella come gli avevano detto. Vedendola se ne innamora. L' unico problema è che la donna in questione è timorosa di Dio e sposata. Così il giovane elabora un contorto piano, "macciavellico" appunto, per andare a letto con lei. Chiama così il marito di lei spacciandosi per medico e, sapendo che i due sposi vorrebbero avere figli ma non ci riescono, gli propone una pozione di mandragola che però ucciderebbe il primo a copulare con la donna. Devono trovare quindi un uomo e convincerela donna. Il primo di quest problemi è risolto, il falso medico travestito sarà il volontario, mentre la donna viene convinta dal suo confessore corrotto dal marito stesso.
Durante la notte d'amore il giovane si rivela alla donna e le racconta il piano da lui escogitato. Lei decidendo che il marito è così stupido da meritarsi tutte le corna, prende il giovane come suo amante fisso con la promessa però che l'avrebbe sposata se il marito fosse morto (d'altronde è timorata di Dio, ve lo avevo detto!)
"La mandragola" è un opera teatrale pubblicata nel 1524 (l'esatta data di scrittura è incerta). E' scritto in volgare, quindi il linguaggio è un po' arcaico, non venendo da una traduzione dal latino. Il testo è breve, scorrevole e simpatico. Assolutamente consigliato.
Si legge in poco tempo e strappa più di un sorriso.
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