Sempre per quello che riguarda i classici, voglio proporvi tre tragedie greche abbastanza famose: Medea, Antigone e Fedra. Sono anche esse vecchie relazioni, sempre al 50% con l'amica della Pro Ligario. Originariamente questa relazione nasce come confronto tra le tre, io però preferisco separarvele, partendo della tragedia che più mi è piaciuta in assoluto: Medea. Non sprecherò parole nel dirvi quanto mi sia piaciuto, vi lascerò solamente leggere.
MEDEA
Trama: Dopo aver aiutato Giasone a conquistare il vello d'oro, Medea si trasferisce a Corinto insieme al marito e ai due figli. Dopo alcuni anni però Giasone decide di ripudiarla per sposare la figlia di Creonte, re di Corinto. Creonte allora spaventato dalla disperazione di Medea e sospettando una possibile vendetta, le ordina di lasciare la città. Medea però ottiene di restare in città ancora un giorno così da attuare la propria vendetta. Fingendosi rassegnata manda in dono a Creusa, figlia di Creonte e futura sposa di Giasone, una ghirlanda e una veste avvelenate. La ragazza indossatele muore tra atroci tormenti e la stessa sorte tocca a Creonte, accorso per aiutarla. A quel punto Giasone accorre per salvare almeno i suoi figli, ma appare Medea sul carro alato del dio Sole, che gli mostra i cadaveri dei figli che lei ha ucciso, così da privare il marito di una discendenza. Nel finale la donna vola verso Atene lasciando il marito a maledirla.
Etimologia: Il nome di Medea deriva dal verbo greco "μεδομαι" cioè "escogitare, macchinare, fare artifici" ed è il preludio alla complessità della vendetta della donna.
Analisi dei personaggi principale:
La figura di Medea presenta molteplici sfaccettature. Può essere vista come famosa e vendicativa, come vittima di sentimenti interni incontrollabili e contrastati, o anche come moglie addolorata per l'abbandono del marito. La complessità della psiche di questa si trova nel contrasto tra razionalità e passione che la rende debole e forte allo stesso tempo. E' debole perchè intenzionata a distruggere il suo passato e tutto ciò che lo rappresenta, forte perchè padrona della sua vita e non disposta a piegarsi al volere altrui. I sentimenti contrastanti sono evidenti nel momento in cui Medea è combattuta tra il desiderio di vendicarsi di Giasone uccidendo i figli e il senso di maternità risparmiandoli.
La figura di Giasone assume connotati negativi; egli è egoista, presuntuoso e meschino. E' egoista perchè non esita per sete di potere a ripudiare una donna che per lui aveva rinunciate alla sua famiglia. E' presuntuoso perchè crede si essere molto abile nell'arte oratoria. E' meschino perchè con essa cerca di giustificare il tradimento.
Azioni e conseguenze sulla stirpe:
Il caso più eclatante in cui le azioni di un personaggio ricadono sul γενος, la stirpe, è quello di Medea. La sua vendetta infatti porta la morte dei figli.
Ruolo dell' opinione pubblica:
L'opinione pubblica in Medea è un continuo stimolo a proseguire nei suoi propositi. Preferisce infatti essere infanticida piuttosto che essere oggetto di scherno a causa del tradimento.
Tematiche: La straniera.
Medea è nello stesso tempo sia una donna che una straniera e quindi duplicemente esclusa dalla società. Nonostante sia lei la barbara è il personaggio che denota più razionalità, poichè contrappone alla superficialità e all'inconsistenza dell' oratoria di Giasone la sua logica. In Euripide Medea diviene emblema del rifiuto dei valori della società greca. Per quest'ultima Medea, come donna, non esiste: la donna infatti era figlia, poi moglie e madre, mai semplicemente una donna. Viveva nel gineceo ed era soggetta all' "auctoritas" del "pater familias". Oltre ad essere donna, Medea è anche una straniera, e, come tutti gli stranieri, esclusa dalla società.
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