Se Omero sia esistito o meno non mi interessa, Iliade ed Odissea ci sono. Così come non importa se sia stato Shakespeare a scrivere le sue opere o se sia stato solo uno pseudonimo. Trovo che sia inutile chiedersi se sia stato l' uomo nato a Stratford-Upon-Avon o il conte di Oxford o Francis Bacon o la regina Elisabetta o chiunque altro.
"Cosa c'è in un nome? Ciò che chiamiamo rosa anche con un altro nome conserva sempre il suo profumo."
Tanto per citare il "Cigno dell'Avon".
Come facilmente intuibile dal titolo del libro e dal mio prologo, questo libro parla di Shakespeare.
"Shakespeare occulto". Occulto nel senso di nascosto.
L'identità del Bardo viene discussa solo in secondo piano, il tema centrale è il ritrovamento del "Cardenio", opera perduta. Kate è la giovane registra dell' "Amleto" al Globe, quando arriva Rosalind, detta "Roz", la mentore di Kate con cui aveva litigato a causa della sua tesi di laurea. Il giorno stesso "Roz" viene uccisa, come il padre di Amleto, potassio "veleno" iniettato in un orecchio. Sulle tracce di una spilla lasciatale da "Roz", Kate comincia la ricerca verso qualcosa che ancora non conosce, aiutata da sir Henry e da Ben Pearl, il nipote di Roz. Sulle tracce della spilla è anche un impietoso assassino che uccide come nelle tragedie shakesperiane, il padre di Amleto, Ophelia, Cesare. E vuole cambiare il nome della nostra protagonista in Lavinia, come nel Tito Andronico. Tra America e Inghilterra sulle tracce di un manoscritto perduto, Kate e Ben incontrano Mattew, docente esperto di Shakespeare nonchè ex-allievo i "Roz", e Athenaide, appassionata e collezionista. Ma se Athenaide e Mattew fossero accusati di essere gli assassini? E se Ben non fosse il nipote di "Roz", da quale motivazioni sarebbe mosso? E se sir Henry tentasse di uccidere Kate? E se Athenaide rischiasse di essere avvelenata? E se Kate fosse rapita? Chi è chi?
Non vi svelerò il finale ma l'ho trovato abbastanza banale, soprattutto se seguite il filone del "Codice Da Vinci". E ovviamente alla fine vissero tutti felici e contenti.
"Shakespeare occulto". Occulto nel senso di nascosto.
L'identità del Bardo viene discussa solo in secondo piano, il tema centrale è il ritrovamento del "Cardenio", opera perduta. Kate è la giovane registra dell' "Amleto" al Globe, quando arriva Rosalind, detta "Roz", la mentore di Kate con cui aveva litigato a causa della sua tesi di laurea. Il giorno stesso "Roz" viene uccisa, come il padre di Amleto, potassio "veleno" iniettato in un orecchio. Sulle tracce di una spilla lasciatale da "Roz", Kate comincia la ricerca verso qualcosa che ancora non conosce, aiutata da sir Henry e da Ben Pearl, il nipote di Roz. Sulle tracce della spilla è anche un impietoso assassino che uccide come nelle tragedie shakesperiane, il padre di Amleto, Ophelia, Cesare. E vuole cambiare il nome della nostra protagonista in Lavinia, come nel Tito Andronico. Tra America e Inghilterra sulle tracce di un manoscritto perduto, Kate e Ben incontrano Mattew, docente esperto di Shakespeare nonchè ex-allievo i "Roz", e Athenaide, appassionata e collezionista. Ma se Athenaide e Mattew fossero accusati di essere gli assassini? E se Ben non fosse il nipote di "Roz", da quale motivazioni sarebbe mosso? E se sir Henry tentasse di uccidere Kate? E se Athenaide rischiasse di essere avvelenata? E se Kate fosse rapita? Chi è chi?
Non vi svelerò il finale ma l'ho trovato abbastanza banale, soprattutto se seguite il filone del "Codice Da Vinci". E ovviamente alla fine vissero tutti felici e contenti.
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