domenica 22 luglio 2012

200!

200 visualizzazioni in neanche tre mesi!
Forse mi esalto troppo, non è un record mondiale ma basta e avanza! 

Grazie a tutti


sabato 21 luglio 2012

Il maestro e Margherita - Michail Bulgakov

"Il maetro e Margherita" ovvero "i manoscritti non bruciano".
Come descrivere il libro più strano che abbia mai letto?
Lettura quasi obbligata per la prof. di italiano, avendolo in casa sotto la spinta di una madre il cui unico ricordo è che "le era piaciuto", mi sono ritrovata a leggere questo libro.
Già mi vedevo china su un tomo russo infinito e pesante, dove la protagonista si butta sotto un treno (si so che non c'entra niente ed è un altro libro).
L' eccezzione che conferma la regola oppure la dimostrazione che i miei sono solo pregiudizi? Per ora non è dato saperlo, ma torniamo al nostro libro.
Satana compare un pomeriggio a Mosca attorniato da uno stuolo di personaggi strani, un gatto parlante (il mio preferito, è un gatto!), un demone guercio e zannuto e un uomo con il pince-nez. Quando Satana, detto Woland, compare in un parco pubblico e preannuncia un' improbabile morte a un editore, il giovane poeta in sua compagnia impazzisce vedendo il fatto accadere e viene portato in un manicomio.
Mentre Satana imperversa per la città teletrasportando persone da un capo all' altro della Russia, decapitando e riattaccando la testa a un povero presentatore, regalando banconote trasforabili in api ed etichette di bottiglie, oh insomma, facendo casini; Ivan il poeta incontra il Maestro.
Chi è il Maestro? Una delle tante vittime di Satana finite in manicomio? No.
Il Maestro è dove è per motivi tutti suoi. Tutto inizia con Ponzio Pilato. Si, avete capito bene, Ponzio Pilato.
Questa figura che apparentemente non c' entra niente con la Russia di metà Novecento accompagna tutto il libro. Quasi all' inizio; è l'idea fissa di Ivan. A metà del libro; porta la depressione del Maestro. Alla fine; è il simbolo del lieto fine.
Il Maestro incontra Margherita, una ricca donna sposata, e i due si innamorano.
("L'amore ci si parò davanti come l'assassino spunta da sottoterra nel vicolo, e ci colpì entrambi, all' improvviso. Così colpisce il fulmine, così colpisce il pugnale!") 
E' Margherita a incoraggiare il Maestro a scrivere un libro su Ponzio Pilato. Una storia particolare e diversa da come la conosciamo noi, ma non è importante ai fini di ciò che sto scrivendo. Solo che il libro non può vendere e di conseguenza non può essere pubblicato. E il Maestro cade in depressione. Margherita è disperata e non sa come trovare il suo vero amore.
E mentre Mosca impazzisce, Woland sta organizzando il grande ballo di Satana per il quale
ha bisogno di una Margherita (anche se mi è sembrato un po' stiracchiato il fatto che la padrona di casa debba chiamarsi Margherita) che faccia gli onori di casa. E in cambio Margherita ottiene il suo amante.
Con sorpresina finale....
***
Ma forse vi chiederete perchè "i manoscritti non bruciano". Diciamo a scopo educativo/ curiosità che questa parte è autobiografica. Il manoscritto di questo libro fu scritto e riscritto in 20 anni, non  poteva essere pubblicato per la censura e la storia del Maestro frustrato e di una Russia che nega anche l' evidenza e la copre è anche la storia di Bulgakov. E non essendo riuscito in vent'anni a bruciarlo, il suo manoscritto è stato pubblicato. E anche quello del Maestro non è bruciato. Margherita l'ha conservato.

domenica 1 luglio 2012

Ayla figlia della terra - Jean M. Auel

Primo libro di una serie assurdamente lunga iniziata negli anni ottanta e terminata nel febbraio di quest'anno (non vi preoccupate sono sei libri, non trenta), è il capostipite del romanzo storico. Ovviamente non è il capostipite nel senso che è stato il primo a essere scritto, ma per il periodo storico preso in esame. 
Esattemente non conosco la datazione, diciamo che indicativamente il libro parla degli svariati milioni di anni prima della nascita di Cristo, diciamo prima ancora dell' invenzione della scrittura. 
Eppure non è una palla come si potrebbe credere. (anche se io, patita dei romanzi storici, non faccio molto testo). 
La vita nella preistoria può essere molto interessante se vi interessa sapere come fabbricare cestini e creare utensili dalla pietra. 
Scherzi a parte, visto che non è un manuale, Ayla è una "homo sapiens" che all' età di quattro anni perde la sua famiglia e tribù in un terremoto e comincia a vagare senza una meta fino a cadere semi-morente per la fame, la sete e l'attacco di un leone delle caverne. Viene ritrovata svenuta della "donna-medicina" di un' altra tribù. Di "homo neanderthaliensis", però. (O almeno questo è quello che ho intuito guardando su Wikipedia le datazioni e le ricostruzioni confrontandole alle descrizioni della Auel. - Siete avvisati su possibili errori.-). 
Così la piccola Ayla impara il linguaggio dei segni (gli altri non sanno parlare) e gli usi e i costumi di una civiltà che potremmo definire "retrograda" anche per l'epoca. Il suo totem forte (il leone delle caverne, appunto) e il suo aspetto fisico orribile (De gustibus... oggi sarebbe un gran pezzo di... ehm... ragazza invidiabile: alta, magra, bionda, occhi azzurri.) le impediscono di trovare "marito". 
A quanto pare però il figlio del capo tribù, che la odia profondamente, decide che spassarsela con lei potrebbe essere una nuova magnifica forma di umiliazione, almeno finchè lei non rimane incinta e partorisce un "abominio", frutto di "spiriti misti".
L'odio di questo "amabile" signore deriva dal fatto che Ayla non è una donna come le altre ma tende a invadere campi prettamente maschili con un ingenio straordinario.  Ad esempio, lei è la prima donna, secondo la tribù, a voler cacciare. 
(ATTENZIONE: Se volete leggere questo libro perchè siete già stati ispirati non leggete oltre, potrei togliervi il gusto, altrimenti, se non vi intriga abbastanza o non temete per il finale, avanti tutta!)
Così quando il figlio del capo si trova a essere il capo, lei viene gentilmente bandita e costretta ad abbandonare il figlio. 
Nel secondo libro questa incredibile donna, piena di femminismo prima ancora che fosse creato, è la prima in assoluto a: addestrare un cavallo, salvare e addomesticare un leone delle caverne (che è grande più o meno il triplo di moderno leone) e allevare un lupo.
Un giorno mentre è in esplorazione trova semi-morente un uomo come lei e trova l'amore. I due vivono felici e contenti nella caverna di lei, ma lui prova una struggente nostalgia per la sua tribù e vorrebbe tornare indietro. Così quando incontrano un'altra tribù decidono di pasare con loro l'inverno e partire poi.
Nel terzo libro vediamo un triangolo amoroso che al confronto Twilight gli fa il solletico. Nella nuova tribù incontra un bel moro proveniente dalle terre del sud che non ama, ma con il quale finisce a letto... diciamo per un incidente di percorso. Così il bel biondo di prima ci rimane con un palmo di naso e dopo circa due-trecento pagine di struggimenti vari, in cui l'unica richiesta da parte del lettore è: "Per favore parlate tra di voi visto che avete il dono della parola e chiaritevi", decide di partire finalmente inseguito da Ayla che molla il prestante tipo dalla pelle d'ebano. 
Nel quarto libro, decisamente il più noioso, i due piccioncini attraversano buona parte dell' Europa, unico colpo di scena degno di nota: lei è incinta. Nel mezzo di un ghiacciaio.
Nel quinto libro finalmente giungono da questa agognata tribù dove Ayla deve adattarsi, cosa che sembra riuscirle molto bene, e caversela contro l' ex-fidanzata di lui. 
Il sesto libro non ve lo racconto, ho già fatto abbastanza spoiler e spero di non avervi tolto tutto il gusto, ma ero lanciata nella scrittura. Se volete leggere i libri seguenti senza affaticarvi a cercare su Internet i titoli sono: "La valle dei cavalli", "Gli eletti di Mut", "Le pianure del passaggio", "Focolari di pietra","La terra delle caverne dipinte".